Grani Millenari Italiani

Solina d’Abruzzo: Il grano di montagna e la sua importanza nella tradizione locale

Solina d'Abruzzo

La Solina d’Abruzzo, una cultivar autoctona di grano tenero aristato, cresce oltre i 750 metri nel parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Originaria della Turchia e del Medio Oriente, possiede una notevole resistenza e capacità di adattamento a condizioni ambientali sfidevoli1. L’ONU l’ha inserita tra i dieci prodotti alimentari di montagna più rari e di valore mondiale. È registrata nel Registro Nazionale Varietà da Conservazione e riconosciuta come Prodotto Agroalimentare Tipico e Presidio Slow Food1.

Punti chiave

  • La Solina d’Abruzzo è un’antica cultivar di grano tenero coltivata nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
  • È una varietà unica e preziosa, inserita dall’ONU tra i prodotti alimentari di montagna più rari al mondo
  • Riconosciuta come Prodotto Agroalimentare Tipico e Presidio Slow Food
  • Caratterizzata da straordinaria rusticità e adattabilità alle condizioni ambientali difficili della montagna abruzzese
  • Legata in modo indissolubile alla tradizione e alla storia dell’Abruzzo

Le origini storiche del grano Solina

Grano Solina

La Solina, una varietà di grano tenero coltivata nell’Appennino abruzzese da secoli, vanta radici profonde che affondano nell’epoca romana2. Questa antica cultivar, probabilmente identificata con il siligo citato da Columella e Plinio nella Naturalis, era già ampiamente diffusa nella regione durante il dominio romano2.

Presenza in epoca romana

I primi documenti che attestano la coltivazione della Solina in Abruzzo risalgono all’inizio del XVI secolo, quando atti notarili di compravendita della Fiera di Lanciano ne testimoniano l’utilizzo2. Inoltre, nel XVIII secolo, il grano Solina veniva citato da Michele Torcia come uno dei cereali da cui si otteneva uno dei migliori pani del Regno di Napoli2, segno della sua importanza e diffusione in tutto il Mezzogiorno italiano.

I primi documenti storici del XVI secolo

Nonostante le sue origini antiche, la Solina ha continuato a rivestire un ruolo centrale nell’economia e nella cultura culinaria abruzzese fino ai nostri giorni2. All’inizio del XX secolo, questa varietà di grano tenero era tra i principali genotipi autoctoni coltivati in Italia2, utilizzata anche nei programmi di ibridazione di Nazareno Strampelli, pioniere della cerealicoltura italiana.

L'importanza nel Regno di Napoli

La Solina, dunque, ha rappresentato una risorsa fondamentale per l’Abruzzo e il Regno di Napoli per secoli, grazie alle sue peculiari caratteristiche di adattabilità e resilienza3. Oggi, nonostante la progressiva scomparsa dei grani antichi, questa varietà continua ad essere coltivata e apprezzata nella regione, simbolo di un patrimonio genetico unico e di una tradizione culinaria radicata nel territorio23.

Caratteristiche uniche della Solina d'Abruzzo

Solina d'Abruzzo

La Solina d’Abruzzo si distingue per la sua straordinaria rusticità e adattabilità a terreni poveri e ricchi di scheletro, tipici delle zone montane. È particolarmente resistente al freddo intenso e alla siccità primaverile-estiva, potendo essere coltivata fino a 1400 metri e oltre4. La sua caratteristica più apprezzata è la costanza produttiva, che in passato contribuiva significativamente alla sicurezza alimentare delle famiglie contadine. Questa peculiarità è celebrata in diversi detti popolari abruzzesi.

Il grano Solina gode di un successo di mercato che sta costantemente aumentando la domanda4. È un grano a taglia alta, con un’altezza di circa 120-130 cm, rendendolo competitivo con le erbe infestanti4. Il suo areale di coltivazione si estende su tutto il territorio montano dell’Abruzzo, comprendendo tutti i comuni della provincia di L’Aquila e i comuni montani delle province di Teramo, Chieti e Pescara che sono al di sopra dei 750 metri sul livello del mare4.

La farina di Solina è inoltre utilizzata per preparare una vasta gamma di prodotti, tra cui pane, pasta, prodotti sostitutivi del pane, dolci e altri prodotti da forno4. Negli anni 2000, grazie all’impegno dell’esperto Donato Silveri e dei soci del Consorzio Produttori Solina d’Abruzzo, è iniziata una stagione di rivalutazione e rilancio della Solina4.

“La Solina è un grano a taglia alta, con una altezza di circa 120-130 cm, rendendolo competitivo con le erbe infestanti.”

Inoltre5, il grano Solina è stato utilizzato per produrre uno dei migliori pani del regno di Napoli nel 17005. La realtà consortile per la produzione del grano Solina è stata inaugurata tra il 2000 e il 20035, riunendo agricoltori delle province dell’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo5. Il grano Solina è inoltre inserito dall’ONU tra i dieci prodotti alimentari di montagna più rari e preziosi del mondo5 ed è stato incluso dalla Commissione Europea nei progetti per il recupero e la salvaguardia del patrimonio europeo delle risorse genetiche in agricoltura5.

In sintesi, la Solina d’Abruzzo si distingue per la sua eccezionale rusticità, adattabilità e costanza produttiva, divenendo un elemento fondamentale della tradizione agroalimentare locale e un prodotto di grande valore a livello internazionale.

Zone di coltivazione e condizioni ambientali ideali

Panorama del Gran Sasso

Il grano di Solina, un’eccezionale varietà dell’Appennino abruzzese, si adatta perfettamente alle aree montane del Gran Sasso. Coltivato prevalentemente nelle province dell’Aquila, Pescara e Chieti, si trova in un contesto caratterizzato da un clima continentale e da altitudini elevate6.

La Solina non scende mai sotto i 750 metri sul versante adriatico, mentre può raggiungere quote superiori ai 1400 metri sul versante aquilano. Queste condizioni climatiche e altitudinali, con inverni rigidi e lunghi ed estati siccitose, sono cruciali per la sua crescita e sviluppo7.

L’intima connessione tra la Solina e il territorio montano dell’Abruzzo è evidente. Questa varietà è profondamente radicata nella tradizione agricola locale, rappresentando un elemento imprescindibile del paesaggio e dell’identità culturale della regione. 67,

“La coltivazione della Solina è un’espressione autentica del legame tra l’uomo e la montagna, una testimonianza vivente della resilienza e dell’adattabilità del nostro patrimonio agroalimentare.”

La rusticità e l'adattabilità del grano di montagna

grano solina

Il grano Solina si distingue per la sua eccezionale resistenza e capacità di adattamento a condizioni ambientali estreme. Originario dell’Appennino abruzzese, specificamente del versante aquilano del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga8, cresce in una vasta gamma di altitudini, tra i 600 e i 1400 metri s.l.m. La sua qualità migliora con l’incremento dell’altitudine8.

La Solina è capace di resistere a lungo sotto la neve e al freddo intenso, una caratteristica che le ha meritato il nome di Triticum hybernum8. Questa straordinaria resistenza al freddo le consente di sopravvivere per mesi sotto la neve senza marcire8. Inoltre, la sua capacità di adattarsi a terreni marginali e poveri la rende ideale per sistemi di agricoltura biologica e a basso impiego di input8.

Le sue doti di rusticità e adattabilità a diverse condizioni pedoclimatiche, incluse quelle più siccitose, la rendono una risorsa preziosa per l’agricoltura di montagna. Consentendone la coltivazione anche in aree considerate marginali per altre colture8.

“Il grano solina era citato come fonte per ‘uno dei migliori pani del Regno’ nel libro ‘Pel paese dei Peligni’ di Michele Torcia.”
CaratteristicheValore
Altitudine di coltivazione600-1400 m s.l.m.
Periodo di seminaPrimi mesi autunnali
Ciclo di coltivazioneAlmeno 8-9 mesi
Resistenza al freddoMesi sotto la neve

Questa resilienza e capacità di adattamento rendono il grano Solina un’importante risorsa per l’agricoltura biologica e la coltivazione in terreni marginali. Contribuisce alla salvaguardia della biodiversità9. Le sue peculiari caratteristiche lo hanno reso un elemento fondamentale della tradizione gastronomica abruzzese per secoli8.

Tecniche tradizionali di coltivazione

Immagine della coltivazione di grano Solina

La coltivazione della Solina, unico grano di montagna dell’Abruzzo, si fonda su metodi antichi che rispettano l’ambiente e conservano la fertilità del suolo. La produzione è regolamentata da specifiche per ottenere la certificazione di qualità del “Grano Solina”.

La semina e il raccolto

La semina della Solina si svolge da metà settembre a ottobre, mentre il raccolto avviene da metà luglio ad agosto10. Gli agricoltori riproducono i semi per l’anno successivo all’interno della propria azienda, senza attuare selezioni particolari.

Le rotazioni colturali

Vengono praticate rotazioni triennali o sessennali, includendo il maggese, cereali come il grano e leguminose come colture da sovescio. Questa tecnica, insieme all’aratura leggera, contribuisce a mantenere la fertilità del terreno e la biodiversità.

Rotazione triennaleRotazione sessennale
Anno 1: MaggeseAnno 1: Maggese
Anno 2: Cereale (Solina)Anno 2: Cereale (Solina)
Anno 3: LeguminosaAnno 3: Leguminosa
Anno 4: Maggese
Anno 5: Cereale (Solina)
Anno 6: Leguminosa

La gestione del terreno

Per conservare la fertilità del terreno, gli agricoltori utilizzano leguminose come colture da sovescio. La lavorazione del terreno prevede un’aratura leggera seguita da una o due erpicature10.

“La coltivazione della Solina prevede tecniche tradizionali rispettose dell’ambiente, come le rotazioni colturali e l’utilizzo di colture da sovescio, per preservare la fertilità del suolo.”

Queste pratiche tradizionali, tramandate di generazione in generazione, contribuiscono a mantenere viva la biodiversità e il legame tra il grano Solina e il suo territorio montano11.

Il patrimonio genetico e la biodiversità

Diversità genetica

Studi recenti, basati su DArTseq, hanno rivelato affinità genetiche tra la Solina d’Abruzzo e varietà autoctone della Turchia e del Medio Oriente. Questo ha confermato la vasta diversità genetica di quest’antico grano tenero. Originario dell’Abruzzo, la Solina è noto per la sua resistenza alla siccità e al freddo, nonostante una resa per ettaro inferiore rispetto ad altre colture12. La sua genetica distinta la rende una risorsa genetica unica per miglioramenti futuri, distante da tutte le cultivar e razze mondiali nel database CIMMYT.

Il progetto “Coltiviamo la diversità”, sostenuto dal Ministero dell’Ambiente, ha l’obiettivo di recuperare e valorizzare varietà agricole locali. Promosso dal Parco Nazionale della Majella e dall’Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo, enfatizza l’importanza di coltivare antichi grani e legumi. Questi offrono vantaggi come resistenza al freddo e alla siccità, riduzione dei costi di produzione e promozione della biodiversità12.

Al livello internazionale, però, si manifestano criticità legate all’implementazione del Trattato Internazionale FAO sulle Risorse Genetiche Vegetali. L’idea di equa ripartizione dei benefici non si è realizzata, lasciando le comunità agricole locali marginalizzate13. Di conseguenza, la conservazione di varietà antiche come la Solina d’Abruzzo diventa cruciale per preservare la biodiversità e il patrimonio genetico agricolo.

“La biodiversità è una risorsa preziosa che deve essere protetta e valorizzata per garantire la sostenibilità del nostro sistema alimentare.”

Proprietà nutrizionali e caratteristiche organolettiche

Grano Solina d'Abruzzo

Il grano Solina d’Abruzzo rappresenta un’opera d’arte nella tradizione cerealicola italiana, con caratteristiche nutrizionali e organolettiche distintive. Coltivato prevalentemente nel14 Parco Nazionale dell’Abruzzo, si distingue per un contenuto proteico discreto, oscillante tra il 13,5% e il 15,5%14. Questo valore supera quello dei grani moderni, che si attestano intorno al 12%.

Il contenuto proteico

La farina di grano Solina si contraddistingue per un tenore proteico elevato, raggiungendo il 18%14. Questo valore supera quello delle farine comuni, che variano tra il 14% e il 17%. Tale caratteristica la rende una scelta eccellente per chi cerca un’alimentazione ricca di proteine.

La qualità del glutine

La farina di grano Solina si distingue anche per la sua digeribilità e per un contenuto di glutine inferiore, oscillante tra il 10% e l’11%14. Questo valore è inferiore a quello delle farine comuni, che oscillano tra il 14% e il 17%. Tale caratteristica la rende particolarmente adatta per chi soffre di intolleranze alimentari al glutine.

La ricerca ha evidenziato che la farina integrale di grano Solina è una scelta salutare e gustosa. È ideale per la preparazione di pane, pasta fresca e dolci tradizionali14.

“La farina di grano Solina è adatta alle lavorazioni manuali e alla panificazione, mantenendo il pane fragrante per lungo tempo.”14

La produzione della farina e i suoi utilizzi

La farina di Solina d’Abruzzo è apprezzata per la sua versatilità in cucina. È ideale per fare pane casareccio, pasta fresca e dolci tradizionali15. Grazie alle sue qualità antiche16, si adatta perfettamente a ogni ricetta.

La farina integrale di Solina è di alta qualità. Ha ottime proprietà organolettiche e nutrizionali, e si digerisce facilmente15. Il grano Solina cresce sopra i 750 metri di altitudine, nel parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga17. Il clima è continentale, con inverni freddi, estati secche e primavere brevi.

Caratteristiche della Farina di SolinaValori
Contenuto proteicoElevato
Qualità del glutineOttima
Utilizzi in cucinaPane, pasta fresca, dolci

La produzione della Solina segue standard minori rispetto ai grani moderni. Questo favorisce l’agricoltura biologica e riduce l’uso di input17. Gli agricoltori locali moltiplicano i semi senza selezione consapevole. Così, mantengono la biodiversità e la specificità genetica della varietà Solina17.

Un gruppo di agricoltori in cooperativa nella zona montana recupera e valorizza il grano Solina15. Slow Food, un’associazione no-profit, supporta questi piccoli produttori. Aiuta a salvaguardare le tradizioni gastronomiche come quella della Solina15.

“La farina di solina, non adatta alle moderne tecnologie di produzione, offre sapori inaspettati e quasi dimenticati ai prodotti da forno e alla pasta fatta in casa.”

Il ruolo nella tradizione gastronomica abruzzese

La Solina, questo pregiato grano di montagna, riveste un ruolo fondamentale nella cucina tradizionale abruzzese18. Il pane di Solina è considerato uno dei migliori della regione, come testimoniato da fonti storiche del XVIII secolo18. La farina di Solina è inoltre impiegata per la preparazione di pasta fatta in casa, inclusi formati tipici come le “scrippelle” (crepes tipiche del teramano)18.

I piatti tipici

Molte ricette storiche abruzzesi prevedono l’utilizzo di farina di Solina, sottolineando il profondo legame tra questo grano e la cultura culinaria della regione18. Gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il Montepulciano d’Abruzzo sono solo alcuni dei piatti rinomati della tradizione abruzzese18. La cucina regionale include anche antipasti come le cozze alla vastese, le crocchette di ceci al forno e le bruschette al profumo di aglio di Sulmona18.

Le ricette storiche

I primi piatti abruzzesi comprendono specialità come i Ceppe, le Fettuccine all’abruzzese e le Sagne e fagioli18. Altri piatti tipici della regione sono la Pasta alla mugnaia, la Polenta all’abruzzese e le Scapece alla vastese18. Questa diversità culinaria riflette l’influenza degli ambienti montani e costieri della regione18.

Oltre alla Solina, altri prodotti locali come lo zafferano dell’Aquila, coltivato principalmente nell’altopiano di Navelli, e i confetti di Sulmona sono parte integrante della tradizione gastronomica abruzzese18. Tra gli altri prodotti regionali riconosciuti troviamo l’aglio rosso di Sulmona, la mortadella di Campotosto, la cicerchia, le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio e la patata del Fucino18.

ProdottoCaratteristiche
Ceci di NavelliProduzione annuale di soli 10-15 quintali per ettaro19
Grano Solina dell’Appennino AbruzzeseColtivato da circa dieci agricoltori in zone montane19
Ventricina del VasteseComposta al 70% di tagli magri e al 30% di pancetta e prosciutto19
Lenticchia di Santo Stefanio di SessanioColtivata da pochi anziani agricoltori su terreni aridi ad altitudini comprese tra 1150 e 1600 metri19 La sua coltivazione era importante economicamente per i paesi aquilani fin dal Medioevo, con documenti del 998 che ne menzionano la coltivazione nella Valle del Tirino19

Slow Food ha attivato 17 Presidi in Abruzzo, che possono essere consultati sul loro sito web dedicato19. Questo impegno dimostra l’attenzione alla salvaguardia e alla promozione dei prodotti alimentari tradizionali della regione, di cui il grano Solina è senza dubbio uno dei più emblematici1819.

Certificazioni e riconoscimenti

La Solina d’Abruzzo, un grano di montagna di grande pregio, ha ottenuto riconoscimenti significativi. Questi attestano il suo valore storico, culturale e nutrizionale. È stata riconosciuta come Prodotto Agroalimentare Tipico (PAT) e inserita nei Presidi Slow Food. Questo programma mira a valorizzare e proteggere i prodotti tradizionali a rischio di estinzione20.

Nel 2007, la Solina d’Abruzzo è stata scelta per uno studio europeo sulla conservazione della biodiversità agraria. Di recente, è stata registrata nel Registro Nazionale Varietà da Conservazione presso il Ministero dell’Agricoltura. Questo è stato possibile grazie all’impegno della Regione Abruzzo20.

La Solina d’Abruzzo è stata anche selezionata come uno dei quattro casi-studio europei per la valorizzazione della biodiversità agraria. Questo riconoscimento evidenzia l’importanza di questa varietà nella conservazione della diversità genetica delle colture tradizionali20.

Questi prestigiosi riconoscimenti evidenziano l’impegno della comunità locale e delle istituzioni. Si tratta di un impegno nel preservare e promuovere questo patrimonio agroalimentare tipico. Rappresenta un’eccellenza del territorio abruzzese20.

Il Consorzio Produttori e la tutela del grano Solina

Il Consorzio Produttori Solina d’Abruzzo, con sede a Sulmona, riunisce agricoltori delle province di L’Aquila, Chieti e Pescara impegnati nella coltivazione e valorizzazione di questa antica varietà di grano21. Fondato nel 2007, il Consorzio si dedica alla tutela della Solina, alla sua reintroduzione e al suo sviluppo commerciale. Si concentra sulla produzione di prodotti tradizionali di qualità piuttosto che sulla produzione di massa21.

Oltre alla Solina, il Consorzio si occupa anche di altre varietà autoctone di cereali e legumi, come il farro, l’orzo, la segale e il grano duro, contribuendo così alla preservazione e alla promozione della biodiversità agricola abruzzese21. Queste produzioni, come il coconut spelt, il grano duro Ruscìa, le lentil e i ceci, vengono coltivate seguendo i principi dell’agricoltura biologica21. L’iniziativa del Consorzio ha riscosso un notevole successo tra i consumatori, con i suoi prodotti distribuiti in città come Cesena, Milano, Torino, Savona e Genova21.

Il Consorzio Produttori Solina d’Abruzzo è stato selezionato come unico caso di studio in Italia per il progetto europeo “Preparatory Action on EU Plant and Animal Genetic Resources in Agriculture”22. Il presidente, Gaetano Carboni, insieme all’agronomo Donato Silveri, hanno illustrato i traguardi raggiunti dal 2016 ad oggi nel recupero, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio genetico agricolo europeo22. La Solina d’Abruzzo è inoltre considerata un Presidio Slow Food e uno dei dieci prodotti alimentari di montagna più rari e preziosi al mondo22. Questa varietà di grano è inoltre iscritta nel Registro nazionale varietà da conservazione presso il Ministero delle Politiche Agricole22.

FAQ

Cos’è il grano Solina d’Abruzzo?

La Solina d’Abruzzo rappresenta una cultivar autoctona di grano tenero aristato, coltivata a oltre 750 metri nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Questa varietà si distingue per la sua straordinaria resistenza e capacità di adattarsi a condizioni ambientali sfidevoli. L’ONU l’ha inserita tra i dieci prodotti alimentari di montagna più rari e preziosi del pianeta.

Quali sono le origini storiche della Solina d’Abruzzo?

Le origini della Solina risalgono probabilmente all’epoca romana, quando era conosciuta come il siligo citato da Columella e Plinio. La sua coltivazione in Abruzzo è attestata fin dall’inizio del XVI secolo, grazie a documenti di compravendita della Fiera di Lanciano. Nel XVIII secolo, la Solina era uno dei grani da cui si otteneva uno dei migliori pani del Regno di Napoli.

Quali sono le caratteristiche uniche della Solina d’Abruzzo?

La Solina si distingue per la sua eccezionale resistenza e adattabilità a terreni poveri e ricchi di scheletro, tipici delle zone montane. È particolarmente resistente al freddo intenso e alla siccità primaverile-estiva, potendo essere coltivata fino a 1400 metri e oltre. La sua caratteristica più apprezzata è la costanza produttiva, che in passato contribuiva significativamente alla sicurezza alimentare delle famiglie contadine.

Dove viene coltivata la Solina d’Abruzzo?

La Solina è coltivata nelle zone più interne delle province dell’Aquila, Pescara e Chieti. Trova la sua collocazione ottimale nelle zone montane del Gran Sasso, specialmente nella parte interna del massiccio sul versante aquilano, a un’altitudine non inferiore ai 750 metri.

Quali sono le tecniche tradizionali di coltivazione della Solina?

La coltivazione della Solina prevede tecniche tradizionali rispettose dell’ambiente. Si praticano rotazioni triennali o sessennali, includendo maggese, cereali e leguminose. La semina avviene da metà settembre a ottobre, mentre il raccolto si effettua da metà luglio ad agosto. Per conservare la fertilità del terreno, si utilizzano colture da sovescio, in particolare leguminose.

Quali sono le caratteristiche nutrizionali e organolettiche della Solina?

La Solina produce cariossidi grandi (42-46 mg) con un discreto contenuto proteico (13,5-15,5%). La farina ottenuta è classificabile tra quelle direttamente panificabili e poco tenaci, adatta per la preparazione di pane casareccio, pasta fresca e dolci tradizionali. È considerata indicata per chi soffre di intolleranza o sensibilità al glutine, grazie alle sue caratteristiche organolettiche e alla maggiore digeribilità.

Quali sono i principali utilizzi culinari della farina di Solina?

La farina di Solina è particolarmente apprezzata per la sua versatilità in cucina. Viene utilizzata principalmente per la produzione di pane casareccio, pasta fresca e dolci tradizionali. La sua caratteristica di “aggiustare tutte le farine” la rende preziosa nella panificazione.

Quali riconoscimenti ha ottenuto la Solina d’Abruzzo?

La Solina d’Abruzzo ha ottenuto importanti riconoscimenti che ne attestano il valore storico, culturale e nutrizionale. È stata inserita tra i Prodotti Agroalimentari Tipici (PAT) e fa parte dei Presidi Slow Food. Nel 2007 è stata inclusa in uno studio europeo sulla conservazione della biodiversità agraria e recentemente è stata iscritta nel Registro Nazionale Varietà da Conservazione.

Chi si occupa della tutela e valorizzazione della Solina d’Abruzzo?

Il Consorzio Produttori Solina d’Abruzzo, con sede a Sulmona, riunisce agricoltori delle province di L’Aquila, Chieti e Pescara impegnati nella coltivazione e nella valorizzazione di questa antica varietà. Il Consorzio si dedica alla tutela della Solina, alla sua reintroduzione e al suo sviluppo commerciale.

Link alle fonti

  1. Grano Solina d’Abruzzo, un ‘caso’ europeo – Abruzzo – https://www.ansa.it/abruzzo/notizie/gusta/2017/05/25/grano-solina-dabruzzo-un-caso-europeo_5d1ab9a3-f28d-44ca-b7d8-eedb02c4fe18.html
  2. La solina, ambasciatrice italiana in Europa – http://www.abruzzoimpresa.it/nonsoloimpresa/la-solina-ambasciatrice-italiana-in-europa.html
  3. CEREALI E LEGUMI – VIVERE L’ABRUZZO – https://www.viverelabruzzo.it/cereali-e-legumi/
  4. GRANI ANTICHI IN CUCINA | IL CASO SOLINA – PanoramaChef – https://panoramachef.it/grani-antichi-in-cucina-il-caso-solina/
  5. L’Abruzzo e la Solina: storie di resistenza secolare racchiuse in un chicco di grano. – Radio Food – https://www.radio-food.it/labruzzo-e-la-solina-storie-di-resistenza-secolare-racchiuse-in-un-chicco-di-grano/
  6. BrochureProdotti:Layout 1 – https://www.gransassolagapark.it/pdf/BrochureProdotti.pdf
  7. Come Fare il Pane di Solina | MGMecommerce – https://www.oleificiomgm.com/come-fare-il-pane-di-solina/
  8. Se il contadino vuole andare al mulino, deve seminare la “solina” – https://www.eccellenzedabruzzo.it/grano-solina-abruzzese/
  9. Biodiversità. Semi, doni di vita – https://donneincampo.cia.it/news/titolo/biodiversita-semi-doni-di-vita
  10. PDF – https://biodiversita.umbria.parco3a.org/wp-content/uploads/2020/04/Donato-Silveri_Consorzio-Solina.pdf
  11. PDF – https://www.meteoteramo.it/documenti/ambiente/biodiversita/biodiversita_agronomiche_gransasso.pdf
  12. Agricoltori Custodi della Terra – https://www.cialaquila.it/agricoltoricustodi/biodiversita.php
  13. PDF – https://rsr.bio/wp-content/uploads/2021/03/Notiziario-13.pdf
  14. Farina di grano Solina: caratteristiche, valori nutrizionali e ricette – https://www.tuttogreen.it/farina-di-grano-solina/
  15. GRANO SOLINA DELL’APPENNINO ABRUZZESE | Slow Food Abruzzo – https://www.slowfoodabruzzo.it/presidi/grano-solina-dellappennino-abruzzese/
  16. Se il contadino vuole andare al mulino, deve seminare la Solina – https://www.eccellenzedabruzzo.it/grano-solina/
  17. Solina (grano) – https://it.wikipedia.org/wiki/Solina_(grano)
  18. Cucina abruzzese – https://it.wikipedia.org/wiki/Cucina_abruzzese
  19. Prodotti tradizionali abruzzesi – Il Babbuino Ghiotto – https://www.ilbabbuinoghiotto.com/prodotti-tradizionali-abruzzesi-slow-food/
  20. La solina abruzzese, una varietà di frumento particolarmente adatta alla coltivazione biologica – https://www.jobintourism.it/news/la-solina-abruzzese-una-varieta-di-frumento-particolarmente-adatta-alla-coltivazione-biologica/
  21. PDF – https://lortobiologico.it/il-blog/le-novita/item/download/16_b655897e4de60864248d9f70dae8675f.html
  22. La solina d’Abruzzo si presenta in Europa  – https://www.ilcentro.it/pescara/la-solina-d-abruzzo-si-presenta-in-europa-1.2031269

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