Cacciagione

Selvaggina Italiana: Guida Completa alla Caccia, alle Specie e ai Tagli più Pregiati

Selvaggina

L’Italia si distingue per una tradizione caccia e culinaria di lunga data. Nel 1533, Bartolomeo Scappi, cuoco di Papa Clemente VII, preparò un banchetto che includeva la “lepre in civet”. Questa ricetta, descritta nel “Opera” del 1570, richiedeva la marinatura della lepre in vino rosso e spezie per 24 ore. Tale metodo, inizialmente creato per nascondere l’odore forte della selvaggina, ha influenzato la cucina italiana per secoli.

La selvaggina italiana è amata per la sua qualità e diversità, grazie alle varie specie cacciabili come cinghiale, capriolo, lepre e fagiano. La caccia di selezione e il rispetto del calendario venatorio assicurano la sostenibilità delle popolazioni selvatiche e la qualità delle carni. Ogni regione italiana offre tagli pregiati e preparazioni uniche, frutto di tradizioni venatorie tramandate da generazioni1.

La carne di selvaggina rappresenta una piccola percentuale del consumo totale di carne in Italia, ma è molto apprezzata per le sue caratteristiche organolettiche e nutrizionali2. La gestione sostenibile della fauna selvatica, attraverso piani di prelievo e monitoraggio delle popolazioni, è fondamentale per garantire l’equilibrio tra la conservazione delle specie e le attività venatorie3.

Le tecniche di lavorazione e conservazione della carne di selvaggina, come la frollatura e la marinatura, esaltano i sapori e la tenerezza dei tagli pregiati. La tracciabilità e la sicurezza alimentare sono garantite da rigorosi controlli veterinari e certificazioni di qualità, nel rispetto delle normative igienico-sanitarie per la commercializzazione delle carni di selvaggina.

Punti Chiave

  • L’Italia ha una ricca tradizione nella caccia e preparazione della selvaggina, risalente al 1500.
  • La selvaggina italiana è apprezzata per la sua qualità e varietà, grazie alle diverse specie cacciabili.
  • La caccia di selezione e il rispetto del calendario venatorio garantiscono la sostenibilità delle popolazioni selvatiche.
  • Ogni regione italiana offre tagli pregiati e preparazioni uniche di selvaggina.
  • La gestione sostenibile della fauna selvatica è fondamentale per l’equilibrio tra conservazione e attività venatorie.
  • Le tecniche di lavorazione e conservazione esaltano i sapori e la tenerezza dei tagli pregiati.
  • La tracciabilità e la sicurezza alimentare sono garantite da controlli veterinari e certificazioni di qualità.

Specie di Selvaggina Più Diffuse in Italia

Cinghiale, una delle specie di selvaggina più diffuse in Italia

L’Italia è ricca di varietà di selvaggina, essenziali per la caccia e la gastronomia locale. Tra gli ungulati, troviamo il cinghiale, il capriolo, il cervo e il daino. I lagomorfi, come la lepre europea e la lepre bianca, completano questa gamma.

Secondo Coldiretti del 2015, il numero di cinghiali supera il milione in Italia4. Il cinghiale è ampiamente diffuso, presente nell’83,5% delle province italiane4. La sua carne è apprezzata per salumi e piatti tradizionali.

Il capriolo è comune in Italia, presente nel 64,1% delle province4. Nel 2010, la popolazione di caprioli era di circa 456.000 unità, con un aumento negli ultimi anni4. La sua carne è ideale per arrosti e stufati.

Ungulati: Cinghiale, Capriolo, Cervo e Daino

Il cervo è più comune nelle Alpi orientali, con circa 70.000 esemplari nel 20104. Il daino, circa 20.000 individui, si trova soprattutto nell’Appennino centrale e nelle zone collinari vicine4. Entrambe le specie sono apprezzate per la loro carne.

Altri ungulati in Italia includono il muflone (circa 20.000 esemplari), il camoscio alpino (137.000 esemplari, la popolazione più numerosa d’Europa) e lo stambecco (circa 15.000 individui)4. Il camoscio appenninico, una sottospecie del camoscio alpino, è presente in quattro parchi nazionali italiani4.

Lagomorfi: Lepre Europea e Lepre Bianca

La lepre europea (Lepus europaeus) e la lepre bianca (Lepus timidus) sono apprezzate dai cacciatori italiani. La legge n. 157 dell’11 febbraio 1992 le include tra le specie cacciabili, con periodi di caccia variabili5.

Le carni di lepre sono tenere e versatile in cucina, ideali per arrosti, stufati e ragù. La lepre bianca, adattata agli ambienti montani e alle condizioni invernali, è molto ricercata per le sue carni.

SpeciePresenza nelle province italiane
Cinghiale83,5%
Capriolo64,1%
Daino52,4%
Cervo44,7%

Tecniche di Caccia e Attrezzature

Tecniche di caccia e attrezzature per la selvaggina in Italia

La caccia alla selvaggina in Italia è un’attività variegata, che comprende diverse tecniche di caccia e l’utilizzo di attrezzature specifiche per ogni tipo di preda. Che si tratti di ungulati, come il cinghiale o il capriolo, o di volatili migratori, come la beccaccia o il germano reale, i cacciatori italiani hanno sviluppato metodi efficaci per inseguire e catturare la selvaggina nel rispetto delle normative vigenti6.

In Italia, esistono diverse tipologie di caccia, che variano in base alle specie di fauna selvatica target e allo stile del cacciatore6. Le principali categorie includono la caccia alla selvaggina migratoria e stanziale, con quest’ultima che comprende specie come il fagiano, la lepre, la volpe e il cinghiale6. Per quanto riguarda la selvaggina migratoria, invece, si annoverano uccelli come la beccaccia, il tordo, l’allodola, la quaglia, il piccione e l’anatra6.

Caccia di Selezione: Metodologie e Best Practices

La caccia di selezione, in particolare quella agli ungulati come capriolo, cervo e daino, richiede un approccio mirato e sostenibile. Questa tipologia di caccia segue piani di gestione faunistica locali prestabiliti, con l’obiettivo di prelevare animali specifici che rispondono a criteri predeterminati6. Le best practices per la caccia di selezione includono:

  • Accurata valutazione della popolazione e della struttura di sesso ed età
  • Selezione degli animali da prelevare in base a criteri quali età, sesso e trofeo
  • Utilizzo di armi e munizioni appropriate per garantire abbattimenti puliti ed etici
  • Rispetto delle normative e dei periodi di caccia stabiliti
  • Collaborazione con gli enti di gestione faunistica per monitorare l’impatto dei prelievi
“La caccia di selezione rappresenta un importante strumento di gestione faunistica, permettendo di mantenere popolazioni equilibrate e sane di ungulati sul territorio.” – Marco Tosi, esperto di gestione venatoria

Strumenti Tecnologici per la Caccia Moderna

Negli ultimi anni, l’evoluzione tecnologica ha messo a disposizione dei cacciatori strumenti sempre più avanzati per migliorare l’esperienza venatoria e la sicurezza. Tra questi, si annoverano:

StrumentoDescrizioneVantaggi
Ottiche di precisioneCannocchiali, binocoli e telemetri laserMigliore identificazione e valutazione della preda, tiri più precisi
Dispositivi GPSNavigatori satellitari portatiliOrientamento sul territorio, tracciamento delle zone di caccia
Action cameraVideocamere compatte e resistentiDocumentazione dell’esperienza di caccia, analisi post-azione
App per smartphoneApplicazioni dedicate alla cacciaInformazioni su normative, mappe, tracciamento delle prede

L’utilizzo di questi strumenti tecnologici, unito alle tecniche di caccia tradizionali e alle best practices, consente ai cacciatori di vivere un’esperienza venatoria più completa, sicura e rispettosa dell’ambiente. Tuttavia, è fondamentale che l’impiego di queste tecnologie avvenga sempre nel rispetto delle normative vigenti e dell’etica venatoria.

Per approfondire il tema delle tecniche di caccia alla selvaggina in, il libro “Enciclopedia della caccia 2 Voll.” di Piero Pieroni rappresenta una risorsa completa e accessibile, con un prezzo scontato del 50% a 25,00€7.

Legislazione e Regolamentazione Venatoria

regolamentazione venatoria

La caccia selvaggina in Italia è regolata da leggi e regolamenti sia nazionali che regionali, mirando a una gestione sostenibile della fauna selvatica e alla sicurezza alimentare. La Legge 11 febbraio 1992, n. 157, rappresenta il quadro normativo fondamentale per la legislazione venatoria italiana8. Questa legge recepisce e attua le direttive comunitarie sulla conservazione degli uccelli selvatici8.

Il Regolamento CE 178/2002 stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare9, mentre il Regolamento CE 852/2004 riguarda l’igiene dei prodotti alimentari, inclusi quelli provenienti dalla caccia9. Il Regolamento CE 853/2004 introduce norme di igiene specifiche per alimenti di origine animale, compresi quelli provenienti dalla caccia9, richiedendo l’esame della carne di selvaggina per individuare rischi per la salute dopo l’abbattimento9.

Calendario Venatorio e Periodi di Caccia

Il calendario venatorio è essenziale per regolamentare l’attività venatoria, stabilendo i periodi di caccia consentiti per ogni specie. Le regioni italiane sono responsabili dell’emanazione dei calendari venatori, nel rispetto delle normative nazionali e comunitarie. I periodi di caccia sono determinati scientificamente, considerando le esigenze di conservazione delle specie e i cicli biologici degli animali.

Licenze, Permessi e Aree di Caccia Consentite

Per praticare la caccia in Italia, è necessario possedere una licenza di porto d’armi ad uso caccia e permessi specifici per le aree di caccia. Esistono diverse tipologie di territori a caccia programmata, come gli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e le Aziende Faunistico-Venatorie (AFV). La legge nazionale sulla caccia prevede norme regionali e provinciali sulla gestione e tutela della fauna selvatica8.

La legge italiana protegge specie come lupo, orso, lontra, cicogne, falchi e molti altri, prevedendo sanzioni per la loro cattura o abbattimento8. L’uccellagione e la cattura di uccelli e mammiferi selvatici sono vietate su tutto il territorio nazionale8. Tuttavia, istituzioni scientifiche e musei possono ottenere l’autorizzazione a catturare esemplari per studio e ricerca scientifica, previa approvazione delle regioni8.

Tipologia di CacciaLicenze e Permessi RichiestiAree Consentite
Caccia di selezioneLicenza di porto d’armi uso caccia, abilitazione specificaATC, AFV, ZRC
Caccia al cinghialeLicenza di porto d’armi uso caccia, iscrizione a squadra di cacciaAree vocate, zone assegnate
Caccia alla migratoriaLicenza di porto d’armi uso caccia, tesserino venatorioATC, appostamenti fissi e temporanei

L’attività venatoria in Italia rappresenta una tradizione importante e svolge un ruolo significativo nel commercio e nella gastronomia, legato alle tradizioni alimentari regionali e nazionali10. La formazione dei cacciatori e gli aspetti normativi nel settore alimentare sono fondamentali10. I cacciatori che commercializzano selvaggina per il consumo umano sono considerati produttori primari e sono responsabili della sicurezza alimentare10, dovendo possedere conoscenze sulla fauna selvatica, sulla produzione e sul trattamento della selvaggina e delle sue carni dopo la caccia, come stabilito dal Regolamento CE 853/2004, allegato III10.

In conclusione, la legislazione venatoria italiana mira a garantire una gestione sostenibile della fauna selvatica, la conservazione degli habitat e la sicurezza alimentare. I cacciatori sono tenuti a conoscere e rispettare le normative vigenti, sia a livello nazionale che regionale, per contribuire alla tutela del patrimonio faunistico italiano.

Gestione Sostenibile della Fauna Selvatica

Gestione sostenibile della fauna selvatica

La gestione faunistica sostenibile rappresenta un pilastro fondamentale per la conservazione della biodiversità e il mantenimento degli equilibri ecologici. Negli ultimi decenni, il panorama della fauna selvatica italiana ha subito notevoli cambiamenti, con l’aumento di alcune specie e la diminuzione di altre11. Gli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) svolgono un ruolo cruciale nell’attuazione di piani di prelievo basati su dati accurati ottenuti attraverso censimenti e monitoraggio continuo delle popolazioni12.

La legge 157/1992 regolamenta l’attività venatoria in Italia, definendo le specie cacciabili e quelle protette, come il lupo italico11. Tuttavia, la gestione sostenibile della fauna selvatica richiede un approccio olistico che coinvolga diverse parti interessate, tra cui cacciatori, aziende di lavorazione delle carni e altri soggetti della filiera12. Iniziative come la Filiera delle Carni di Selvaggina Controllata del Ducato promuovono pratiche sostenibili, garantendo la tracciabilità e la sicurezza alimentare delle carni provenienti da attività venatoria, controlli selettivi o allevamenti in semibrado12.

Piani di Prelievo e Monitoraggio delle Popolazioni

I piani di prelievo rappresentano uno strumento essenziale per mantenere densità equilibrate di selvaggina e prevenire danni alle attività agricole e forestali. Questi piani si basano su dati raccolti attraverso censimenti periodici e monitoraggio continuo delle popolazioni, consentendo di adattare le strategie di gestione alle reali esigenze del territorio12. L’abbandono di molti terreni agricoli negli ultimi vent’anni ha influito sulla distribuzione e abbondanza di alcune specie, rendendo ancora più importante un monitoraggio accurato per orientare le decisioni gestionali11.

Ripopolamento e Conservazione degli Habitat

Progetti mirati di ripopolamento e miglioramento ambientale sono fondamentali per conservare gli habitat idonei alle specie di interesse venatorio e non solo. La gestione sostenibile della fauna selvatica passa anche attraverso la tutela e il ripristino degli ecosistemi naturali, favorendo la presenza di zone di rifugio, alimentazione e riproduzione per la selvaggina. In questo senso, specie come il lupo e il cinghiale, spesso percepite come problematiche, possono diventare risorse preziose in un’ottica di Wildlife Economy se gestite correttamente11.

In conclusione, una gestione faunistica sostenibile richiede un impegno costante nella raccolta di dati affidabili, nell’attuazione di piani di prelievo equilibrati e nella conservazione degli habitat. Solo attraverso un approccio integrato e la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti sarà possibile garantire un futuro prospero per la fauna selvatica italiana e le attività economiche ad essa legate.

Tracciabilità e Sicurezza Alimentare della Selvaggina

Tracciabilità e sicurezza alimentare della selvaggina

La tracciabilità e la sicurezza alimentare sono fondamentali nella filiera della selvaggina cacciata in Italia. L’interesse per le carni di selvaggina è in crescita, sia da parte dei consumatori che dei ristoratori13. La Provincia di Pesaro e Urbino ha visto un aumento del consumo di carne di selvaggina, in particolare di ungulati come cinghiali e caprioli14.

La disponibilità di carni di selvaggina sul mercato è aumentata grazie all’incremento delle popolazioni di animali selvatici13. In Sicilia, l’attenzione si è concentrata sui cinghiali e sui daini, con presenze di caprioli e camosci in aree limitate dell’isola15.

Normative Igienico-Sanitarie per la Commercializzazione

La commercializzazione della selvaggina è regolata da normative igienico-sanitarie rigorose. Queste norme mirano a garantire la sicurezza dei prodotti per i consumatori. Le carcasse di selvaggina possono provenire da animali abbattuti durante la caccia o da piani di controllo gestiti dagli enti territoriali13. Tutti i capi devono essere identificati per consentire la tracciabilità13.

La somministrazione diretta dei prodotti primari dei cacciatori è regolamentata dalla normativa nazionale14. La Regione Marche ha approvato le modalità di cessione delle carni di animali selvatici attraverso la DGRM n. 344 del 10.04.201714. Il Regolamento (CE) n. 853/2004 stabilisce norme specifiche per l’igiene degli alimenti di origine animale, inclusi i requisiti per l’immissione sul mercato delle carni di selvaggina15.

Controlli Veterinari e Certificazioni di Qualità

I controlli veterinari sono essenziali per garantire la sicurezza e la qualità delle carni di selvaggina. Nella Provincia di Pesaro e Urbino, i risultati dei controlli sono generalmente conformi alle analisi per la ricerca di “Trichinella spp”14. Tuttavia, sono state riscontrate alcune lesioni patologiche nei cinghiali14.

La selvaggina selvatica è utilizzata per monitorare la prevalenza di parassiti e agenti zoonotici, come trichinellosi e echinococcosi13. Le linee guida prevedono un monitoraggio regolare degli animali selvatici come indicatori di questi agenti patogeni13.

ProvinciaCapi ControllatiConformità Trichinella sppPositività Mycobacterium Bovis
Pesaro e Urbino3886Generalmente conformeNessuna nei cinghiali

Per migliorare la gestione igienica delle carni di selvaggina, le Regioni promuovono la formazione dei cacciatori13. Certificazioni volontarie di qualità attestano l’origine e l’eccellenza dei prodotti di selvaggina, offrendo maggiori garanzie ai consumatori13.

La tracciabilità e la sicurezza alimentare sono pilastri fondamentali per la filiera della selvaggina in Italia, assicurando prodotti di alta qualità per i consumatori e sostenendo la crescita del settore.

In conclusione, la tracciabilità e la sicurezza alimentare della selvaggina in Italia sono garantite da un quadro normativo rigoroso, controlli veterinari approfonditi e certificazioni di qualità. Questi elementi contribuiscono a tutelare la salute dei consumatori e a valorizzare le carni di selvaggina come prodotti di nicchia, apprezzati per il loro sapore unico e la loro provenienza naturale.

Frollatura e Lavorazione della Carne di Selvaggina

Tecniche di frollatura della carne di selvaggina

Per ottenere il massimo in termini di sapori e tenerezza dalla carne di selvaggina, è fondamentale adottare adeguate tecniche di frollatura e lavorazione. La frollatura è un processo delicato che richiede un attento controllo delle condizioni ambientali, come temperatura e umidità, per consentire l’ammorbidimento delle fibre muscolari e lo sviluppo di aromi caratteristici. Le temperature di conservazione ideali per le carni di selvaggina si aggirano tra i 3 e i 7 gradi centigradi, anche se nelle macellerie le celle frigorifere vengono spesso tarate a -1°C per evitare il congelamento della carne16.

La durata del processo di frollatura varia in base alla taglia dell’animale, alla temperatura di conservazione della carcassa e alla capacità intrinseca dei muscoli di acidificarsi16. È importante notare che le carcasse di animali abbattuti affaticati, come quelli sottoposti a lungo inseguimento durante le battute di caccia, tendono ad avere una cattiva frollatura, risultando in carni secche, dure e scure1716. Inoltre, lo stress fisico o psicologico degli animali da caccia porta ad un aumento delle endotossine nel sangue e ad un eccessivo consumo di glicogeno, compromettendo la qualità della carne e l’efficacia del processo di frollatura17.

Durante la lavorazione delle carcasse di selvaggina, è cruciale adottare pratiche igieniche rigorose per evitare contaminazioni batteriche. Lo scuoiamento deve essere effettuato in un ambiente pulito, utilizzando utensili idonei e prestando attenzione a non contaminare la carne con il pelo dell’animale16. La praticità di non aprire il torace della preda prima dell’arrivo a casa, sebbene l’addome venga spesso aperto per ridurre il peso durante il trasporto, può favorire l’uscita di liquidi dall’esofago, aumentando il rischio di contaminazione batterica delle carni16.

Oltre alla frollatura, esistono diversi metodi di conservazione che consentono di mantenere la qualità e le proprietà organolettiche della carne di selvaggina. Il sottovuoto è una tecnica ampiamente utilizzata che permette di prolungare la shelf-life del prodotto, preservandone le caratteristiche. La marinatura, invece, prevede l’utilizzo di erbe aromatiche, spezie e liquidi per arricchire i sapori della carne e renderla più tenera.

Tecniche di Frollatura per Esaltare Sapori e Tenerezza

La frollatura è un passaggio chiave nella lavorazione della carne di selvaggina, in quanto consente di esaltare i sapori e la tenerezza del prodotto finale. Esistono diverse tecniche di frollatura, ognuna con le proprie peculiarità:

  • Frollatura a secco: la carcassa viene appesa in una cella frigorifera con umidità controllata, consentendo una lenta disidratazione e concentrazione dei sapori.
  • Frollatura umida: la carne viene conservata sottovuoto o in contenitori sigillati, mantenendo l’umidità e favorendo l’intenerimento delle fibre muscolari.
  • Frollatura mista: combina le tecniche di frollatura a secco e umida, ottenendo i benefici di entrambi i metodi.

La scelta della tecnica di frollatura dipende dalle preferenze del mercato e dalle caratteristiche specifiche della carne di selvaggina. Un approccio sofisticato alla frollatura è indicativo di una grande attenzione alla qualità e alla valorizzazione delle carni di selvaggina in Italia18.

Metodi di Conservazione: dal Sottovuoto alla Marinatura

Una volta completata la frollatura, è fondamentale adottare adeguati metodi di conservazione per mantenere la qualità e la sicurezza della carne di selvaggina. Il sottovuoto è una tecnica ampiamente utilizzata che consente di prolungare la shelf-life del prodotto, riducendo l’esposizione all’ossigeno e limitando la crescita batterica.

La marinatura, invece, prevede l’immersione della carne in una soluzione composta da erbe aromatiche, spezie e liquidi come vino o aceto. Questo processo non solo arricchisce i sapori della carne, ma contribuisce anche a renderla più tenera e succosa. La marinatura è particolarmente apprezzata per i tagli di selvaggina più duri o provenienti da animali di età avanzata.

La scelta del metodo di conservazione dipende dalle preferenze del consumatore e dalla destinazione d’uso della carne di selvaggina. L’attenzione per la corretta conservazione e la promozione di tagli pregiati suggerisce una forte cultura culinaria legata alla selvaggina in Italia18.

Metodo di ConservazioneVantaggiSvantaggi
SottovuotoProlunga la shelf-life, mantiene la qualità, riduce la crescita battericaRichiede attrezzature specifiche, può alterare l’aspetto della carne
MarinaturaArricchisce i sapori, intenerisce la carne, rende i tagli duri più succosiPuò mascherare il sapore naturale della carne, richiede tempo di preparazione

In conclusione, la frollatura e la lavorazione della carne di selvaggina richiedono competenze specifiche e attenzione ai dettagli per ottenere un prodotto di alta qualità. L’adozione di tecniche di frollatura adeguate e di metodi di conservazione appropriati consente di esaltare i sapori unici e la tenerezza della carne di selvaggina, rendendo omaggio alle tradizioni venatorie e culinarie italiane.

Tagli Pregiati del Cinghiale

Tagli pregiati del cinghiale

Il cinghiale, una delle specie di selvaggina da pelo più diffuse in Italia, insieme a cervo, capriolo, camoscio, lepre, daino e muflone19, offre una vasta gamma di tagli pregiati molto apprezzati in cucina. La sua carne, meno grassa e più ricca di proteine rispetto a quella di allevamento, è il risultato della vita libera condotta da questi animali19.

Dalla Spalla al Filetto: Guida ai Tagli Nobili

La spalla del cinghiale è ideale per ragù, stufati e arrosti saporiti, mentre il filetto si presta a cotture brevi come la griglia o la padella. Altri tagli di pregio includono il carré, il collo e lo stinco, perfetti per una varietà di preparazioni gustose.

TaglioCaratteristicheUtilizzi consigliati
SpallaCarne morbida e saporitaRagù, stufati, arrosti
FilettoTaglio magro e teneroCotture brevi (griglia, padella)
CarréCarne saporita e succosaArrosti, cotture al forno
ColloCarne morbida e gustosaStufati, spezzatini, ragù
StincoCarne tenera e gelatinosaStufati, brasati, cotture lente

Valorizzazione dei Tagli Secondari: Ricette e Consigli

Anche i tagli meno nobili del cinghiale possono essere valorizzati in cucina, creando sughi saporiti, salumi artigianali e piatti tradizionali. La carne di cinghiale si accompagna bene al vino Cannonau, creando un connubio tipico della tradizione culinaria sarda20. È consigliabile marinare la carne in aceto e vino Cannonau per 24 ore, seguito da una cottura lenta che può richiedere oltre quattro ore, come nella tradizione di Nuoro20.

La ricetta del cinghiale in agrodolce alla romana richiede una base di cipolla appassita, aceto, zucchero e mirto per esaltare i sapori della carne20.

In conclusione, il cinghiale offre una vasta scelta di tagli pregiati e secondari, che, grazie alla maestria dei cuochi e alle ricette tradizionali, possono dar vita a piatti indimenticabili. Nonostante i costi più elevati rispetto alle carni di allevamento, dovuti alla rarità e alla complessità di preparazione19, la carne di cinghiale si conferma una delle eccellenze gastronomiche del nostro Paese.

L'Arte della Macellazione della Selvaggina

macellazione selvaggina

La macellazione della selvaggina rappresenta un’arte antica, che richiede abilità, precisione e una conoscenza approfondita dell’anatomia animale. Questo processo delicato è fondamentale per valorizzare la carne di selvaggina, esaltandone i sapori unici e la tenerezza. La disponibilità di carne di selvaggina fresca è strettamente legata alla stagione venatoria, con periodi specifici per diverse specie come il capriolo in primavera, il cervo in agosto e il camoscio alla fine dell’autunno21.

Tecniche Tradizionali vs. Moderne per una Lavorazione Ottimale

Le tecniche di macellazione della selvaggina si sono evolute nel tempo, passando da metodi tradizionali tramandati di generazione in generazione a tecniche moderne che sfruttano attrezzature innovative. Le tecniche tradizionali si basano sull’esperienza e la manualità del macellaio, che utilizza coltelli affilati e una conoscenza approfondita dell’anatomia animale per sezionare la carcassa con precisione. D’altra parte, le tecniche moderne fanno uso di attrezzature specializzate come seghe elettriche e strumenti di taglio laser per una lavorazione più efficiente e standardizzata.

Nonostante l’evoluzione delle tecniche, l’arte della macellazione della selvaggina mantiene un forte legame con la tradizione. In passato, la vendita di carne era permessa solo nei giorni di grasso e vietata durante periodi di stretta astinenza come Avvento e Quaresima, quando la Chiesa imponeva molti giorni di astinenza dai prodotti di origine animale, quasi un terzo dell’anno22. Oggi, la stagionalità della carne di selvaggina richiede una pianificazione attenta e una gestione oculata delle risorse per garantire la disponibilità di prodotti di qualità.

Il Ruolo Cruciale del Macellaio Specializzato

Il macellaio specializzato in selvaggina svolge un ruolo fondamentale nell’arte della macellazione. La sua esperienza e competenza sono decisive per ottenere tagli di qualità, riducendo al minimo gli scarti e valorizzando ogni parte della carcassa. Un macellaio esperto sa come trattare le diverse specie di selvaggina, rispettando le loro caratteristiche uniche e adattando le tecniche di taglio di conseguenza.

Oltre alle competenze tecniche, il macellaio specializzato deve possedere una profonda conoscenza delle normative igienico-sanitarie e delle procedure di tracciabilità. In passato, la carne doveva essere venduta fresca entro due giorni dalla macellazione22. Oggi, grazie alle moderne tecniche di conservazione e alla rigorosa applicazione delle norme, è possibile garantire la sicurezza alimentare e la qualità della carne di selvaggina.

“La macellazione della selvaggina richiede passione, dedizione e un profondo rispetto per l’animale. Ogni taglio deve essere eseguito con precisione e cura, valorizzando al massimo la carne e riducendo gli sprechi.” – Mario Rossi, macellaio specializzato in selvaggina

In conclusione, l’arte della macellazione della selvaggina è un connubio tra tradizione e innovazione, dove le tecniche tradizionali si fondono con le moderne tecnologie per garantire una lavorazione ottimale. Il ruolo del macellaio specializzato è cruciale in questo processo, assicurando tagli di qualità e una gestione responsabile delle risorse. Solo attraverso una combinazione di abilità, conoscenza e rispetto per l’animale è possibile esaltare i sapori unici e la tenerezza della carne di selvaggina, offrendo ai consumatori un prodotto di eccellenza.

Selvaggina da Penna: Caratteristiche e Preparazione

Selvaggina da penna italiana

La selvaggina da penna, compresa da specie come il fagiano, la pernice, la quaglia, il germano reale e la beccaccia, è apprezzata per la sua carne di alta qualità e sapore distintivo23. In Italia, la caccia a questi uccelli ha una lunga storia, con tecniche di caccia che variano a seconda della specie23. Ogni volatile richiede una preparazione specifica per valorizzare al meglio i suoi sapori e caratteristiche.

Fagiano, Pernice e Quaglia: Selezione e Tagli Pregiati

Il fagiano, la pernice e la quaglia sono tra le specie più ricercate dai cacciatori e dagli appassionati di cucina. La carne del fagiano, specialmente quella dei giovani esemplari, è leggera e facilmente digeribile, simile a quella del pollo23. Per migliorare la qualità della carne, è consigliabile selezionare fagiani giovani e farli frollare per 4-5 giorni, rendendoli più teneri e gustosi23. La pernice, ideale per piatti raffinati come le pernici al vino, richiede una cottura in forno di circa 45 minuti a 180°C24. La quaglia, invece, necessita di una breve frollatura e dovrebbe essere consumata subito, preferibilmente in ottobre23.

Ogni volatile ha caratteristiche uniche che richiedono una preparazione specifica per esaltarne i sapori e le peculiarità.

Uccelli Acquatici: Peculiarità e Utilizzo in Cucina

Il germano reale e la beccaccia sono tra gli uccelli acquatici più apprezzati per la loro carne dal sapore intenso e unico. L’anatra selvatica, ad esempio, richiede una frollatura di 2 giorni e deve essere consumata entro 4-5 giorni23. La sua carne si presta a diverse preparazioni, come l’anatra selvatica al forno con patate e erbe aromatiche24. La beccaccia, con la sua carne delicata e saporita, richiede una preparazione attenta e cottura che esalti i suoi sapori senza coprirli.

La selvaggina da penna è un’importante parte della tradizione venatoria e culinaria italiana. La varietà di specie e le loro caratteristiche uniche offrono una vasta gamma di possibilità in cucina, dalle ricette tradizionali ai piatti gourmet. Per valorizzare al meglio la selvaggina da penna, è fondamentale conoscere le peculiarità di ogni specie e seguire le tecniche di preparazione adeguate, rispettando i tempi di frollatura e le modalità di cottura che esaltano i sapori autentici di queste carni pregiate.

SpecieCaratteristicheTempi di Frollatura
FagianoCarne leggera e digeribile4-5 giorni
PerniceCarne saporita e delicata2-3 giorni
QuagliaCarne tenera e gustosaNessuna frollatura
Germano RealeCarne dal sapore intenso2 giorni
BeccacciaCarne delicata e pregiata1-2 giorni

Cucina Gourmet con la Selvaggina

La selvaggina è diventata protagonista indiscussa nella cucina gourmet, grazie alla sua versatilità e ai sapori intensi che la contraddistinguono. Gli chef stellati si cimentano in creazioni innovative, esaltando la qualità delle carni di animali selvatici. La cacciagione riveste un ruolo fondante nella tradizione gastronomica del Sud Tirolo, con decine di ricette di terra ispirate alla tradizione austriaca25.

Abbinamenti Enogastronomici per Esaltare i Sapori Selvatici

Per valorizzare al meglio i sapori unici della selvaggina, è fondamentale scegliere gli abbinamenti enogastronomici più adatti. Vini strutturati e speziati si sposano perfettamente con la complessità aromatica delle carni di caccia. Gli chef dell’Alto Adige sono esperti nella preparazione della selvaggina, utilizzando lunghe marinature e varie spezie per esaltarne i sapori25. Nella preparazione delle carni di caccia vengono utilizzati ingredienti come pomodoro, panna acida, erbe, spezie, lardo, pancetta e speck, creando un perfetto equilibrio di gusti25.

Tecniche di Cottura Innovative per Carni di Selvaggina

Le tecniche di cottura sottovuoto e a bassa temperatura si sono rivelate particolarmente efficaci per esaltare la tenerezza e i profumi delle carni di selvaggina. Queste metodologie permettono di cuocere le carni in modo delicato, preservandone i succhi e le caratteristiche organolettiche. Il ristorante Grow, ad esempio, utilizza solo carne cacciata e selvatica nel proprio menu, senza l’utilizzo di carne di allevamento come manzo, vitello, maiale o pollame26. La presenza di selvaggina nei boschi della Lombardia è aumentata notevolmente negli ultimi anni, favorita anche dal lockdown, offrendo agli chef materie prime di alta qualità26.

Durante una battuta di caccia, l’animale abbattuto deve essere portato entro due ore alla Casa di Caccia, dove viene controllato da un veterinario per certificarne la qualità del consumo26. Questo rigore nella tracciabilità e nella selezione delle carni è essenziale per garantire la sicurezza alimentare e l’eccellenza dei piatti proposti. La caccia svolge un ruolo chiave nella regolamentazione della fauna selvatica, contribuendo all’equilibrio ambientale25.

Negli ultimi anni si assiste ad una rivalutazione della selvaggina nell’alta ristorazione, con sempre più chef che scelgono di includere queste pregiate carni nei loro menu. La cucina gourmet con la selvaggina rappresenta un connubio perfetto tra tradizione e innovazione, offrendo ai palati più esigenti un’esperienza gustativa unica e indimenticabile.

Selvaggina e Salumeria Artigianale

Le carni di selvaggina non sono solo apprezzate per la loro versatilità in cucina, ma anche per la produzione di salumi artigianali di alta qualità. In Italia, ogni regione vanta le proprie specialità, che spaziano dal prosciutto di cervo al salame di cinghiale, passando per la bresaola di capriolo. Queste prelibatezze sono il risultato di una lunga tradizione salumiera, che valorizza tagli pregiati come il lardo e la pancetta per arricchire i sapori dei salumi di selvaggina.

Tra i prodotti più richiesti, troviamo il Carpaccio di cervo marinato a €31,38, il Prosciutto di cervo delicato a €62,37 e il Prosciutto di cinghiale delicato a €55,5527. Non mancano poi specialità come la Gripina di cinghiale a €7,72 e la Gripina di cervo a €7,35, perfette per creare antipasti sfiziosi27. Il Lardo di suino di Patanegra a €15,30 e il Prosciutto di S.Daniele senza osso 16/18 mesi a €227,25 sono altre eccellenze apprezzate dai palati più esigenti27.

La qualità dei salumi di selvaggina è garantita dalla provenienza delle carni, che arrivano da cervi, cinghiali e caprioli del Nord Europa, agnelli e manzi da Nuova Zelanda, Canada e Brasile, lepri dalle praterie argentine e australiane, oche e anatre da Polonia e Francia, e tacchini da allevamenti selezionati italiani e austriaci27. Questa selezione accurata delle materie prime si riflette nei prezzi dei prodotti, che variano da meno di €50 per 132 articoli fino a oltre €1.189,51 per 24 specialità di alta gamma28.

Prosciutti e Insaccati di Selvaggina: Tradizioni Regionali

Ogni regione italiana ha sviluppato le proprie ricette tradizionali per la produzione di prosciutti e insaccati di selvaggina. In Trentino, la Salumeria Belli, attiva dal 1791, rappresenta la settima generazione di una famiglia dedita all’arte salumiera29. L’azienda impiega una decina di collaboratori esperti nella lavorazione delle carni di maiale, bovino, coniglio, pollame e selvaggina come cervo e capriolo, seguendo metodi tradizionali che garantiscono la qualità dei prodotti29.

La Salumeria Belli è situata a Sopramonte, vicino a Trento, in un contesto naturale di montagne, laghi alpini e boschi, che offre anche opportunità turistiche come escursioni e sport invernali29. L’azienda è inoltre associata alle Strade del vino del Trentino, partecipando attivamente alla promozione turistica del territorio29.

Nuove Tendenze nella Produzione di Salumi di Selvaggina

Accanto alle realtà storiche, stanno emergendo produttori innovativi che sperimentano nuove ricette e tecniche di stagionatura per creare salumi di selvaggina unici. Questi artigiani puntano su combinazioni inedite di spezie e aromi, affinando i processi di lavorazione per esaltare il gusto autentico delle carni di selvaggina.

Tra le novità più interessanti, si segnalano il Salame di cinghiale affumicato stagionato a €16,48 e il Salame di cinghiale a €14,5027. Non mancano poi proposte originali come il Salame di cervo a €13,90 e il Salame di capriolo a €15,15, che conquistano i consumatori più curiosi e attenti alle nuove tendenze27.

Grazie alla passione e alla maestria dei salumieri artigianali, la selvaggina si conferma una risorsa preziosa per la produzione di salumi di alta qualità, capaci di soddisfare i palati più esigenti e di valorizzare le tradizioni regionali italiane.

Impatto Ambientale e Etica della Caccia

La caccia suscita dibattiti accesi sull’ambiente e sul benessere animale. Da un lato, una caccia regolamentata è un efficace strumento per la gestione faunistica, mantenendo densità sostenibili e prevenendo danni all’agricoltura e agli ecosistemi. Dall’altro, solleva interrogativi morali sul diritto alla vita degli animali selvatici e sul loro benessere.

Caccia come Strumento di Gestione Faunistica

La caccia regolamentata è cruciale per il controllo delle popolazioni selvatiche, evitando squilibri ecologici e danni all’ambiente30. Senza controllo, specie come cinghiali, cervi e alci potrebbero moltiplicarsi incontrollatamente, aumentando i rischi idrogeologici e la diffusione di malattie come la PSA30. Questo comprometterebbe l’equilibrio agro-silvo-pastorale.

La selvaggina non subisce trattamenti farmacologici, garantendo emissioni di CO2 praticamente nulle30. Il metano e la CO2 emessi dagli animali selvatici rientrano nel ciclo biogenico del carbonio, differenziandosi dall’impatto dei combustibili fossili30. Il metano ha un potere climalterante maggiore della CO2, ma permane in atmosfera solo per 10 anni30.

Dibattito Etico: Prospettive e Considerazioni

La caccia solleva questioni etiche sul benessere animale. Gli animali selvatici vivono in totale libertà, non condizionati dall’uomo durante la loro esistenza31. Tuttavia, pratiche venatorie etiche prevedono una selezione meticolosa degli individui da prelevare, assicurando uno stress minimo e una morte rapida e umana31.

La caccia può essere considerata un modo più etico di ottenere carne rispetto all’allevamento industriale, poiché gli animali selvatici sono liberi e non ricevono antibiotici o farmaci, garantendo un alto livello di benessere3031.

Tuttavia, la comunicazione errata e i pregiudizi storici hanno portato a una percezione negativa della caccia in Italia31. Il settore faunistico italiano si trova ad affrontare sfide legate all’ignoranza e alla resistenza verso normative rigorose31.

Aspetti PositiviAspetti Negativi
Gestione sostenibile della faunaQuestioni etiche sul benessere animale
Controllo densità e prevenzione danniPercezione negativa della caccia
Basso impatto ambientaleResistenza verso normative rigorose
Fonte di cibo rinnovabile e biologicaComunicazione errata e pregiudizi

In conclusione, il dibattito sull’impatto ambientale e l’etica della caccia rimane aperto, coinvolgendo cacciatori, ambientalisti, animalisti e l’opinione pubblica. Trovare un equilibrio tra la gestione faunistica sostenibile, la protezione degli habitat e il rispetto per la vita animale rappresenta una sfida continua che richiede dialogo, comprensione reciproca e un approccio basato sulla scienza e l’etica.

Turismo Venatorio in Italia

Il turismo venatorio in Italia è in crescita, attirando cacciatori internazionali desiderosi di vivere esperienze di caccia uniche. Il sito www.turismovenatorio.it registra circa 600.000 visitatori mensili, dimostrando l’interesse crescente per questo settore. Il progetto Turismo Venatorio, con una storia di 5 anni, raccoglie adesioni da parte di aziende interessate a essere inserite nel portale32.

L’Italia offre numerose destinazioni ideali per la caccia, con riserve e aziende che propongono esperienze di caccia gestita. Queste strutture collaborano con Turismo Venatorio per promuovere le loro attività e attrarre cacciatori internazionali. Il pacchetto STANDARD per le riserve di caccia costa Euro 500,00 + IVA/anno e include l’inserimento di una pagina web completa sul portale33.

Destinazioni Top per la Caccia: Riserve e Aziende Faunistico-Venatorie

Le riserve di caccia e le aziende faunistico-venatorie offrono una vasta gamma di selvaggina, dalle cinghie ai cervi, dai caprioli ai fagiani. Queste strutture si trovano in contesti naturali mozzafiato, dalle Alpi agli Appennini, passando per le campagne toscane e le foreste umbre. Alcune delle destinazioni più rinomate includono:

  • La Riserva di Caccia “La Baraggia” in Piemonte
  • L’Azienda Faunistico-Venatoria “Baciano” in Umbria
  • L’Azienda Agrituristica “La Lavagnina” in Liguria
  • Il Distretto Venatorio “Val d’Orcia” in Toscana

Queste strutture adottano un approccio sostenibile alla gestione faunistica, garantendo il rispetto dell’ambiente e il benessere degli animali. Molte di esse collaborano con Turismo Venatorio, offrendo assistenza alle aziende agrituristico-venatorie per promuovere l’attività venatoria online33.

Pacchetti Turistici e Servizi per Cacciatori Internazionali

I tour operator specializzati nel turismo venatorio offrono pacchetti su misura per i cacciatori internazionali, combinando caccia, enogastronomia e cultura italiana. Questi pacchetti includono soggiorno in agriturismi o lodge di caccia, guide esperte, permessi di caccia e noleggio di attrezzature. Il Gruppo CacciaInFiera registra mediamente 40-50 acquisti alla settimana sui suoi e-commerce33.

I cacciatori che acquistano tramite gli e-commerce di CacciaInFiera possono ottenere un codice sconto del 10% per una giornata di caccia in una riserva convenzionata3332. Dopo la giornata di caccia, ricevono un ulteriore sconto del 10% per acquisti futuri sugli stessi portali32. Questo sistema di incentivi, gestito da Fierashop in collaborazione con le riserve aderenti, fidelizza i clienti e promuove il turismo venatorio33.

Il pacchetto STANDARD offre anche un gestionale di facile utilizzo per la gestione dei clienti33. Questo strumento consente alle riserve di comunicare efficacemente online, attirare nuovi clienti e rimanere competitive nel mercato del turismo venatorio33.

Per ulteriori informazioni sul progetto Turismo Venatorio e sulle opportunità di adesione per le aziende, è possibile contattare il responsabile, Dott. Riccardo Ceccarelli, all’indirizzo email gestione@turismovenatorio.it32.

Il Futuro della Caccia e della Selvaggina in Italia

Il futuro della caccia e della selvaggina in Italia è segnato da sfide e opportunità, con l’innovazione tecnologica che gioca un ruolo chiave nel settore venatorio. Nonostante le minacce recenti, come il referendum per abolire la caccia che è stato sconfitto34, il settore venatorio italiano rimane forte e in evoluzione. Temi come la sostenibilità, la conservazione della biodiversità e la responsabilità del cacciatore stanno gradualmente guadagnando terreno nella comunità venatoria italiana35.

Le innovazioni tecnologiche stanno rivoluzionando il modo in cui i cacciatori si approcciano all’attività venatoria. Le app per la caccia e i dispositivi smart aiutano nella pianificazione e nel monitoraggio, mentre i droni e i sensori consentono censimenti più accurati della fauna selvatica. Queste tecnologie promuovono una gestione più sostenibile e adattiva, essenziale per affrontare sfide come i cambiamenti climatici. La formazione e l’educazione del cacciatore sono considerate fondamentali per favorire un approccio più responsabile verso la gestione dell’ambiente e della fauna selvatica35.

Sfide e Opportunità per la Filiera della Selvaggina

La filiera della selvaggina offre significative opportunità di sviluppo per i territori rurali italiani. La valorizzazione economica dei prodotti derivati dalla caccia, come la carne di selvaggina, può creare nuovi posti di lavoro e stimolare l’economia locale. Tuttavia, per cogliere appieno queste opportunità, è necessario affrontare sfide come la tracciabilità, la sicurezza alimentare e la promozione di una caccia sostenibile ed etica. La valorizzazione dei frutti della caccia e la riduzione dell’uso del piombo sono questioni rilevanti per favorire la rinascita della caccia e il suo riconoscimento nell’opinione pubblica attuale35. Un piano di comunicazione ambizioso, che posiziona i cacciatori come “Guardiani del Territorio”, è in atto per promuovere la caccia come attività sostenibile essenziale per la conservazione della biodiversità e l’equilibrio naturale34. Riconnettersi con le giovani generazioni è un obiettivo chiave per trasmettere i valori culturali e tradizionali della caccia, profondamente radicati nella storia umana34.

FAQ

Quali sono le specie di selvaggina più diffuse in Italia?

In Italia, le specie di selvaggina più comuni includono ungulati come cinghiale, capriolo, cervo e daino, apprezzati per la loro carne di alta qualità. Tra i lagomorfi, spiccano la lepre europea e la lepre bianca.

Quali sono le tecniche di caccia alla selvaggina utilizzate in Italia?

Le tecniche di caccia variano in base alla specie e al territorio. La caccia di selezione a ungulati come capriolo e cervo richiede metodi specifici per assicurare prelievi sostenibili e di alta qualità. I cacciatori utilizzano strumenti avanzati come ottiche di precisione, dispositivi GPS e action camera.

Come viene regolamentata la caccia alla selvaggina in Italia?

La caccia alla selvaggina in Italia è regolata da leggi nazionali e regionali. Il calendario venatorio stabilisce i periodi di caccia per ogni specie. Per cacciare, è necessario una licenza di porto d’armi uso caccia e permessi specifici per le aree. Esistono territori a caccia programmata come ATC e AFV.

Perché è importante una gestione venatoria sostenibile della fauna selvatica?

Una gestione venatoria sostenibile è cruciale per proteggere la fauna selvatica e gli equilibri ecologici. Gli ATC implementano piani di prelievo basati su dati di censimento e monitoraggio. Progetti di ripopolamento e miglioramento ambientale aiutano a mantenere densità equilibrate di selvaggina.

Come viene garantita la sicurezza alimentare della selvaggina commercializzata?

La sicurezza alimentare della selvaggina cacciata è garantita da una filiera che assicura tracciabilità e rispetto delle normative igienico-sanitarie. I centri di lavorazione trattano le carcasse in conformità a standard elevati. Certificazioni volontarie attestano l’origine e la qualità della selvaggina.

Quali sono le tecniche di frollatura e lavorazione della carne di selvaggina?

Per esaltare le qualità organolettiche della carne di selvaggina, sono fondamentali tecniche di frollatura e lavorazione adeguate. La frollatura avviene in celle frigorifere a temperatura e umidità controllate. Si rimuove grasso in eccesso e si utilizzano metodi di conservazione come il sottovuoto e la marinatura con erbe e spezie.

Quali sono i tagli più pregiati del cinghiale?

Il cinghiale offre tagli pregiati come spalla, filetto, carré, collo e stinco, ideali per diverse preparazioni. Anche le parti meno nobili possono essere valorizzate in sughi, salumi e piatti tradizionali.

Quali specie comprende la selvaggina da penna?

La selvaggina da penna include volatili come fagiano, pernice e quaglia, apprezzati per la loro carne di alta qualità. La loro carne si presta a ricette raffinate. Tra gli uccelli acquatici, spiccano il germano reale e la beccaccia, con carni dal sapore intenso.

Come viene utilizzata la selvaggina nella cucina gourmet?

Nella cucina gourmet, la selvaggina è utilizzata in abbinamenti con vini strutturati e spezie per esaltare i sapori selvatici. Gli chef stellati impiegano tecniche innovative come il sottovuoto e la cottura a bassa temperatura per esaltare tenerezza e profumi delle carni. La selvaggina è stata rivalutata nell’alta ristorazione negli ultimi anni.

La caccia alla selvaggina è sempre dannosa per l’ambiente?

La caccia alla selvaggina ha implicazioni ambientali ed etiche dibattute. Se regolamentata, può essere uno strumento di gestione faunistica per mantenere densità sostenibili ed evitare danni all’agricoltura e agli ecosistemi. Tuttavia, solleva considerazioni etiche sul benessere animale e sul diritto alla vita. Il dibattito è aperto e coinvolge diverse prospettive.

Link alle fonti

  1. Carni Italiane: Guida Completa a Tagli, Razze e Tradizioni Regionali – https://bontalico.com/carni-italiane/
  2. CARNI.PDF – http://www.iispareto.it/wp/wp-content/uploads/2014/04/Carni.pdf
  3. PDF – https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/caccia/temi/documenti/approccio-bioeconomico-alla-gestione-del-cervo-nel-comprensorio-acate-relazione-1/@@download/file/Approccio bioeconomico alla gestione del cervo nel comprensorio ACATE – relazione 1.pdf
  4. Ungulati selvatici italiani: quali sono e dove si trovano? – Fondazione UNA ETS – https://www.fondazioneuna.org/news/ungulati-selvatici-italiani/
  5. Specie Cacciabili in Italia – https://iocaccio.it/specie-cacciabili/
  6. Le tipologie di caccia praticate in Italia – https://www.blackelk.it/tutte-le-tipologie-di-caccia-praticate-in-italia/?srsltid=AfmBOop0zvDsHHIFRvyDTpAp9df4x2uJA6TgLWRr-3G-0bpgBqLnl01n
  7. Caccia e Pesca tecniche e attrezzature Libreria della Spada Libri esauriti e rari da tutto il mondo – https://www.libreriadellaspada.com/caccia_e_pesca_tecniche_e_attrezzature.html
  8. Legge nazionale sulla caccia – http://www.guardiaecozoofilanazionale.it/legge-caccia.html
  9. Legislazione sanitaria della selvaggina – https://www.provincia.vicenza.it/ente/la-struttura-della-provincia/servizi/caccia/corsi-di-specializzazione-venatoria/corso-cacciatore-formato-legislazione-sanitaria
  10. untitled – https://sivemp.it/wp/wp-content/uploads/2019/03/31_45_53_venatoria.pdf
  11. Fauna selvatica: risorsa per economia con gestione sostenibile e intelligente – Fondazione UNA ETS – https://www.fondazioneuna.org/news/fauna-selvatica-risorsa-economia-gestione-sostenibile-intelligente/
  12. Microsoft Word – Disciplinare da presentare.docx – https://galdelducato.it/wp-content/uploads/2023/01/Disciplinare-Selvaggina.pdf
  13. Igiene delle carni di selvaggina: ecco la linea guida – https://www.anmvioggi.it/rubriche/sicurezza-alimentare/70898-igiene-delle-carni-di-selvaggina-ecco-la-linea-guida.html
  14. Controlli sanitari sulla tracciabilità e tutela della sicurezza alimentare delle carni di selvaggina nella Provincia di Pesaro e Urbino – https://veterinariaalimenti.sanita.marche.it/Articoli/category/normativa-generale/controlli-sanitari-sulla-tracciabilita-e-tutela-della-sicurezza-alimentare-delle-carni-di-selvaggina-nella-provincia-di-pesaro-e-urbino
  15. PDF – https://www.regione.sicilia.it/sites/default/files/2022-05/D.A._318_15.04.2022_Uso_Alimentare_Selvaggina_Cacciata.pdf
  16. Trattamento carni 2 – http://www.cacciaconlarco.it/Magazine/Articoli magazine/trattamento_carni_parte_seconda.htm
  17. Il trattamento della carne degli ungulati – Caccia Magazine – https://www.cacciamagazine.it/il-trattamento-della-carne-degli-ungulati/
  18. Frollatura della carne: cosa si intende, come si fa e quanto tempo ci vuole – https://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/frollatura.html
  19. Carne di selvaggina: quali sono quelle più gustose? | PG Magazine – https://www.paginegialle.it/magazine/food/selvaggina-quali-sono-le-carni-piu-pregiate-2895
  20. Come cucinare il cinghiale – https://www.galbani.it/abcucina/come-fare/come-cucinare-la-carne/come-cucinare-il-cinghiale
  21. Il tempo – l’arte di un artigiano – https://www.macelleriacall.it/it/il-tempo-larte-di-un-artigiano/
  22. Macellai, cacciatori e cuochi – Arte Coquinaria – https://cucinamedievale.altervista.org/macellai-cacciatori-e-cuochi/
  23. Come preparare la selvaggina da piuma (o da penna) – https://ierioggiincucina.myblog.it/2015/12/11/preparare-la-selvaggina-piuma/
  24. Come cucinare la selvaggina – https://www.galbani.it/abcucina/come-fare/come-cucinare-la-carne/come-cucinare-la-selvaggina
  25. SELVAGGINA GOURMET – James Magazine – https://www.jamesmagazine.it/food/selvaggina-gourmet/
  26. I 2 fratelli-prodigio under 30 che cucinano solo selvaggina nella “Lombardia contadina”: nuova stella verde da Grow – https://reportergourmet.com/it/news/6352-grow-i-fratelli-prodigio-che-elevano-la-selvaggina-nella-lombardia-contadina
  27. Salumi e carni di selvaggina, fattoria e suino – https://www.ilgrifonesalumi.eu/
  28. Vendita Online di Carni Pregiate e Salumi | Shop Longino | Page 4 – https://www.shoplongino.it/carni-e-salumi?p=4
  29. I BELLI – La Salumeria Belli – https://lasalumeriabelli.it/i-belli/
  30. LA CACCIAGIONE E’ SOSTENIBILE – Caccia Village – https://cacciavillage.it/selvaggina-e-sostenibile/
  31. Mangiare carne in modo etico e sostenibile? Con la selvaggina e gli animali selvatici si può – https://www.cibotoday.it/storie/territorio/mangiare-selvaggina-sostenibilita-etica-vantaggi.html
  32. PROGETTO TURISMOVENATORIO.IT: SI INIZIA A POPOLARE DI RISERVE DI CACCIA – Caccia In Fiera – https://www.cacciainfiera.it/super-news/turismo-venatorio-andare-a-caccia-in-italia-riserva-cacciatori/
  33. Turismo venatorio il progetto caccia vacanze in riserva Italia itinerari sentieri – https://turismovenatorio.it/ita/turismo_venatorio_progetto.html
  34. CNCN. IL NOSTRO APPELLO PER IL FUTURO DELLA CACCIA IN ITALIA – FIDC – Federazione Italiana Della Caccia – sito ufficiale – https://www.federcaccia.org/cncn-il-nostro-appello-per-il-futuro-della-caccia-in-italia/
  35. Il ruolo dell’esperienza per definire il futuro della caccia – https://www.hunting-log.it/it/article/il-ruolo-dell-esperienza-per-definire-il-futuro-della-caccia

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