Olio extravergine d’Oliva Italiano: Top 10 Segreti, Benefici e Varietà Olio Evo Premium [Guida 2024]

Scopri i segreti dell'olio EVO italiano: benefici, marche premium e consigli per scegliere il migliore. Guida completa 2024 per gli amanti dell'olio di qualità.

Olio

L’Italia, cuore della dieta mediterranea, vanta una produzione olearia di primaria importanza. Nel 2019, la produzione di olio d’oliva nazionale si è attestata intorno alle 366.000 tonnellate, con una quota significativa (65%) rappresentata da olio extravergine di oliva di alta qualità[1]. Tuttavia, il Paese è anche il principale importatore mondiale di olio d’oliva, con circa 578.000 tonnellate importate nello stesso anno, prevalentemente dalla Spagna[6, 1, 7]. Questo apparente paradosso si spiega con l’elevato consumo interno e la forte domanda internazionale di olio italiano[8].

Un segnale importante verso la trasparenza e la sostenibilità è la nascita del primo olio extravergine di oliva 100% italiano sostenibile, certificato con il marchio Made Green in Italy[9]. Si tratta dell’Olio EVO 100% Italiano Sostenibile Zucchi, prodotto olio dall’Oleificio Zucchi[10]. Lo standard Made Green in Italy valuta l’impronta ambientale lungo l’intero ciclo di vita del prodotto, utilizzando la metodologia europea PEF (Product Environmental Footprint) e richiedendo una certificazione da ente terzo accreditato[11, 12]. Questo tipo di olio di qualità risponde a una crescente domanda di consapevolezza.

Punti chiave

  • L’Italia è uno dei maggiori produttori mondiali e il principale importatore di olio extravergine di oliva[13].
  • È stato introdotto il primo olio EVO 100% italiano sostenibile certificato Made Green in Italy[14].
  • Lo schema Made Green in Italy promuove la valutazione e comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti[15].
  • L’elevato consumo interno e la domanda globale sostengono il mercato dell’olio EVO italiano[16].
  • La produzione di olio extravergine italiana si distingue per numerosi premi e riconoscimenti di eccellenza[17].

2. I 10 Segreti dell’Olio EVO Italiano

L’olio extra vergine di oliva italiano è considerato un’eccellenza gastronomica a livello globale, apprezzato per le sue qualità superiori e le proprietà uniche[18]. Dietro questa reputazione si celano segreti legati alle pratiche di coltivazione dell’oliva e ai metodi di lavorazione, che ne definiscono il carattere inimitabile[19]. Analizziamo dieci aspetti fondamentali che contribuiscono a rendere speciale questo olio d’oliva[20].

2.1 La raccolta precoce delle olive

Uno degli elementi chiave per ottenere un olio EVO di alta gamma è la scelta del momento della raccolta delle olive[2, 21]. I produttori più attenti optano per una raccolta precoce, quando l’oliva è ancora tendenzialmente verde (invaiatura), poco prima della completa maturazione[22]. Questa pratica, sebbene possa ridurre la resa quantitativa, permette di ottenere un olio con bassissima acidità, un profilo organolettico più fresco ed erbaceo, e soprattutto un contenuto più elevato di polifenoli, preziosi antiossidanti con riconosciuti benefici per la salute associati[23].

2.2 Il processo di estrazione a freddo

Il metodo di estrazione è altrettanto cruciale per preservare l’integrità dell’olio extravergine di oliva[3, 24]. La cosiddetta “estrazione a freddo” (o lavorazione a freddo) prevede che l’intero processo di frangitura dell’oliva e separazione dell’olio avvenga a temperature controllate, rigorosamente inferiori ai 27°C[3, 25]. Questo approccio meccanico, senza riscaldamento della pasta di olive, garantisce la conservazione dei profumi volatili più delicati, delle note aromatiche caratteristiche della cultivar e del patrimonio di antiossidanti e vitamine[26]. È il metodo principe per produrre un olio di alta qualità[26]. L’extravergine è il metodo che meglio preserva queste caratteristiche.

Curiosamente, l’olio extra vergine di oliva sta trovando crescente popolarità anche nel mondo della mixology[4, 27]. Le sue qualità salutari e il suo sapore distintivo lo rendono un ingrediente intrigante per bartender innovativi, capaci di creare cocktail sorprendenti[28].

3. Benefici per la Salute dell’Olio EVO

olio evo benefici per la salute

L’olio extravergine di oliva (olio EVO) è molto più di un semplice condimento[31]; è un componente fondamentale della dieta mediterranea e un vero alleato per il benessere dell’organismo[32]. Numerose evidenze scientifiche confermano che il consumo regolare di questo olio fresco, ottenuto direttamente dalle olive, apporta significativi benefici per la salute grazie alla sua composizione unica[5, 33].

Proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie

L’olio EVO è particolarmente ricco di acidi grassi monoinsaturi, con l’acido oleico a farla da padrone[33]. Questi grassi “buoni” contribuiscono alla salute cardiovascolare, aiutando a ridurre i fattori di rischio associati a trombosi, ictus e infarto[5, 34]. Ma non solo: nell’olio extravergine di oliva sono presenti preziosi composti fenolici, tra cui spicca l’oleocantale, una molecola dalle proprietà antinfiammatorie naturali, il cui meccanismo d’azione è stato paragonato a quello dell’ibuprofene[5, 35]. Questo rende l’olio extravergine un coadiuvante nella prevenzione di diverse patologie legate all’infiammazione cronica[36]. Esistono anche altri benefici per la salute.

Impatto positivo sulla salute cardiovascolare

Oltre all’azione sui fattori di rischio generici, diversi studi indicano che l’olio extravergine di oliva può avere un impatto positivo sui livelli di colesterolo nel sangue, favorendo l’aumento del colesterolo HDL (“buono”) e la diminuzione del colesterolo LDL (“cattivo”)[37]. Questo effetto è attribuito principalmente alla sua ricchezza in acidi grassi monoinsaturi[6, 38]. Inoltre, evidenze suggeriscono che l’olio d’oliva possa contribuire a una migliore gestione della glicemia post-prandiale, rappresentando un potenziale beneficio per i soggetti diabetici[5, 39].

BeneficioEvidenza Scientifica
Riduzione del rischio di patologie cardiovascolariL’olio EVO è ricco di acidi grassi monoinsaturi che aiutano a ridurre il rischio di trombosi, ictus e infarto[5].
Proprietà antinfiammatorieLa molecola oleocantale ha effetti simili all’ibuprofene, risultando efficace contro l’infiammazione[5].
Controllo del colesteroloL’olio EVO è composto per circa il 98% da grassi (55-83% monoinsaturi), aiutando a controllare il colesterolo[6].
Benefici per il diabeteStudi mostrano che l’olio EVO può aiutare a ridurre i picchi di glicemia dopo i pasti[5].

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Grazie a questi molteplici benefici per la salute associati alle sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e cardioprotettive, l’olio EVO si conferma un elemento prezioso per il nostro benessere[41]. Integrarlo quotidianamente nella propria dieta, come pilastro della dieta mediterranea, può contribuire significativamente a uno stile di vita sano[42].

“L’olio extravergine di oliva è una vera e propria fonte di benessere per il nostro organismo. I suoi benefici per la salute associati sono stati ampiamente dimostrati dalla ricerca scientifica.” – Dott. Luca Pironi, nutrizionista[43, 44]

4. Le Migliori Regioni Italiane per l’Olio EVO

Olio EVO Italiano

L’Italia è celebre nel mondo per la sua capacità di produrre olio extra vergine di oliva di altissima qualità[7, 49]. Sebbene l’olivicoltura sia diffusa in gran parte del Paese, alcune regioni si distinguono per eccellenza, grazie a combinazioni uniche di terroir, cultivar (le varietà di olive) e sapienza tramandata nella produzione di olio[50]. Ogni regione conferisce ai propri oli caratteristiche peculiari[51].

4.1 Toscana: terra di oli pregiati

La Toscana è storicamente una delle culle dell’olio EVO di pregio[8, 51]. Vanta un numero elevato di aziende olearie riconosciute a livello internazionale (65 nella guida Flos Olei 2023)[8, 52]. Aziende come il Frantoio Franci raggiungono punteggi di eccellenza assoluta (100/100)[8, 52]. Le cultivar tipiche toscane, tra cui spiccano il Frantoio e il Leccino, danno vita a oli extravergini dal gusto equilibrato, spesso con note erbacee e un piacevole piccante, dotati di grande personalità[52].

4.2 Puglia: il cuore dell’olivicoltura italiana

La Puglia rappresenta il cuore produttivo dell’olivicoltura nazionale, contribuendo significativamente ai volumi complessivi di olio italiano[7, 53]. È una regione con una tradizione millenaria nella produzione di olio d’oliva di eccellenza[53]. Qui domina la cultivar Coratina, un’oliva generosa che dona oli EVO dal carattere deciso, intensamente fruttati, amari e piccanti, ricchissimi di polifenoli[7, 54]. Accanto alla Coratina, la Puglia vanta numerose altre varietà autoctone (Ogliarola, Peranzana, etc.) che arricchiscono il panorama degli oli regionali con sfumature diverse[55]. La Puglia produce ottimo extravergine.

RegioneNumero di Aziende Olearie PremiatePunteggio Più Alto (Flos Olei 2023)
Toscana65100 (Frantoio Franci)
Lazio33
Liguria7
Trentino99 (Frantoio di Riva)
Veneto9100 (Frantoio Bonamini)
Umbria27100 (Viola Agrarian Company)
Marche11
Abruzzo6

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Questa tabella evidenzia la concentrazione di eccellenza in alcune delle regioni italiane più vocate per la produzione di olio EVO[8, 57]. L’Italia si conferma come secondo produttore mondiale di olio, ma con una qualità diffusa.

“L’olio extravergine di oliva è un patrimonio unico e prezioso dell’Italia, frutto di una tradizione millenaria e di una profonda conoscenza del territorio e delle sue peculiarità.”[58]

5. Guida alla Degustazione dell’Olio EVO

Olio EVO

La degustazione dell’olio extravergine di oliva (olio EVO) è un’arte e una scienza che apre le porte alla comprensione della complessità e della ricchezza di questo straordinario prodotto[65]. Attraverso tecniche specifiche, è possibile imparare a riconoscere un olio di qualità, distinguendone pregi e difetti[9, 66].

Tecniche professionali di assaggio

L’assaggio professionale dell’olio d’oliva segue un protocollo preciso.

  1. Esame Visivo: Si valuta la limpidezza e il colore, che può variare dal verde intenso al giallo dorato, anche se il colore non è un indicatore diretto della qualità[9, 67]. Per l’assaggio ufficiale si usano bicchierini blu scuro proprio per non farsi influenzare dal colore.
  2. Esame Olfattivo: Si scalda leggermente il bicchiere con il palmo della mano e si annusa l’olio, cercando di identificare i profumi (il “fruttato”). Si possono percepire note erbacee (erba tagliata, carciofo), sentori di frutta (pomodoro, mandorla, mela) o note floreali[9, 68]. La complessità e l’intensità del fruttato sono indici di qualità.
  3. Esame Gustativo-Tattile: Si assaggia una piccola quantità di olio (circa un cucchiaino), distribuendolo su tutta la lingua e il palato. Si inspira aria (“strippaggio”) per vaporizzare le molecole aromatiche e percepirle per via retronasale[10, 69]. Si valutano le sensazioni di amaro e piccante: la loro presenza equilibrata è tipica di un olio di alta qualità, ricco di polifenoli[9, 70]. Si considera anche la fluidità e la consistenza dell’olio. L’intero profilo organolettico viene valutato.

Riconoscere difetti e pregi

Un assaggiatore esperto è in grado di identificare i difetti più comuni, che derivano da problemi nella materia prima (l’oliva) o nel processo produttivo: sentori di riscaldo/morchia (fermentazione delle olive), muffa, avvinato (fermentazione acetica), metallico (contatto con superfici metalliche), rancido (ossidazione dell’olio)[11, 70]. La presenza di difetti preclude la classificazione come extravergine.

I pregi, invece, riguardano l’intensità e la tipologia del fruttato (verde o maturo), la presenza equilibrata di amaro e piccante, l’armonia complessiva e la persistenza aromatica[11, 70]. Il “Panel Test” è l’analisi sensoriale ufficiale, condotta da un gruppo di assaggiatori addestrati secondo una metodologia standardizzata, che determina la classificazione merceologica dell’olio (es. extravergine di oliva, vergine di oliva)[11, 71].

Degustare l’olio EVO con attenzione è il primo passo per apprezzarne la diversità e riconoscere il miglior olio per il proprio gusto e utilizzo[72]. Sviluppare una “cultura dell’olio” permette di valorizzare appieno questo prodotto simbolo della dieta mediterranea[73].

6. Le Cultivar Italiane più Pregiate

Varietà di olive

L’Italia vanta un patrimonio olivicolo di straordinaria biodiversità, con oltre 538 varietà di olive (cultivar) ufficialmente registrate, destinate sia alla produzione di olio sia al consumo da tavola[12, 78]. Questa ricchezza rappresenta il 42% di tutte le cultivar conosciute a livello mondiale, confermando l’Italia come leader globale in termini di diversità genetica dell’olivo[12, 79].

Tra le cultivar italiane più diffuse e apprezzate per la produzione di olio extravergine di oliva di qualità si annoverano Leccino, Nocellara del Belice, Taggiasca, Casaliva, Coratina e Moraiolo, ognuna con le proprie caratteristiche agronomiche e un profilo organolettico distintivo[80].

Frantoio e Leccino: le varietà toscane

Il Leccino è una cultivar molto diffusa, soprattutto nell’Italia centrale e settentrionale, apprezzata sia per la produzione di olio di oliva equilibrato sia come oliva da mensa[12, 81]. Il Frantoio e il Moraiolo, entrambe di origine toscana, sono considerate tra le cultivar di riferimento per l’alta qualità dell’olio prodotto, caratterizzato da buon fruttato e note di amaro e piccante[12, 82]. Il Leccio del Corno è un’altra varietà toscana nota per la sua produttività[12, 83].

Coratina: l’orgoglio pugliese

La Coratina è la cultivar simbolo della Puglia, una delle regioni leader nella produzione di olio d’oliva[12, 84]. È particolarmente apprezzata per l’elevata resa in olio (spesso superiore al 20% del peso delle olive) e per le caratteristiche dell’olio ottenuto: un extravergine potente, dal fruttato intenso, con spiccate note amare e piccanti e un altissimo contenuto di polifenoli, che ne garantiscono anche una lunga conservabilità[13, 84]. Altre cultivar pugliesi importanti sono l’Ogliarola Barese e la Carolea (diffusa anche in Calabria)[13, 85].

“L’Italia custodisce un patrimonio olivicolo unico al mondo, con una straordinaria diversità di cultivar che conferiscono ai nostri oli extravergine di oliva caratteristiche uniche e irripetibili.”[86]

Dalla Toscana alla Puglia, dalla Sicilia alla Liguria (patria della delicata Taggiasca), passando per Campania, Umbria e molte altre regioni, l’Italia offre un mosaico di varietà di olive[87]. Questa biodiversità è alla base della ricchezza e della complessità degli oli extravergine italiani, considerati tra i migliori al mondo per qualità di un olio e diversità di profili sensoriali[12, 13, 88]. Le cultivar autoctone come Frantoio, Leccino, Coratina e Moraiolo sono particolarmente apprezzate per resa e caratteristiche organolettiche[12, 13, 88].

7. Processo di Produzione dell’Olio EVO

Produzione di olio EVO

La raccolta delle olive rappresenta il primo passo cruciale nel processo che porta alla produzione di un olio extravergine di oliva di alta qualità[14, 92]. Il momento ottimale per la raccolta varia in base alla cultivar, all’andamento climatico e al grado di maturazione desiderato (invaiatura), influenzando direttamente le caratteristiche finali dell’olio prodotto[14, 93]. Dopo la raccolta, che può avvenire manualmente o con agevolatori meccanici, le olive devono essere trasportate rapidamente al frantoio per essere lavorate nel minor tempo possibile, idealmente entro poche ore, per evitare fermentazioni indesiderate[94].

7.1 Dalla raccolta alla spremitura

Nei moderni frantoi, il processo di estrazione dell’olio avviene prevalentemente “in continuo”, con una serie di fasi automatizzate[14, 95].

  1. Defogliazione e Lavaggio: Le olive vengono pulite da foglie e rametti e lavate per eliminare terra e impurità[96].
  2. Molitura/Frangitura: Le olive intere vengono frantumate meccanicamente (con frangitori a martelli, a dischi o molazze in granito nei metodi più tradizionali) per ottenere una pasta omogenea[15, 96].
  3. Gramolatura: La pasta di olive viene rimescolata lentamente in vasche di acciaio (gramole) a temperatura controllata (tra 20°C e 27°C, mai superiore per un extravergine)[14, 98]. Questa fase, delicata e fondamentale, favorisce l’aggregazione delle goccioline d’olio. La durata non dovrebbe eccedere i 30-40 minuti per limitare l’ossidazione e la perdita di aromi[14, 99].
  4. Estrazione: Il mosto oleoso viene separato dalla parte solida (sansa) e dall’acqua di vegetazione. Nei sistemi moderni si utilizza prevalentemente la centrifuga (decanter a 2 o 3 fasi), mentre il metodo tradizionale prevede la pressione su fiscoli[15, 97].
  5. Separazione Finale (Opzionale): Un ulteriore passaggio in un separatore centrifugo verticale può eliminare le ultime tracce di acqua e impurità[100].
  6. Filtrazione (Opzionale ma consigliata): L’olio può essere filtrato (con filtri a cartone, a cotone o altro) per rimuovere particelle solide residue e micro-gocce d’acqua, aumentandone la limpidezza e la stabilità nel tempo[14, 100]. L’olio nuovo non filtrato (“mosto”) ha un aspetto torbido e una durata inferiore.

7.2 Stoccaggio e Imbottigliamento

Dopo l’estrazione, l’olio EVO viene stoccato in contenitori di acciaio inox, al riparo da luce e ossigeno (spesso sotto atmosfera di gas inerte come l’azoto), a temperatura controllata, per preservarne al meglio le qualità[101]. Vengono effettuati controlli periodici tramite analisi chimiche (acidità, perossidi, etc.) e valutazioni organolettiche[14, 102].

Le tecnologie moderne (centrifughe) differiscono dai metodi tradizionali (molitura a pietra, presse) influenzando le caratteristiche finali dell’olio[15, 102, 103]. Infine, l’olio extravergine viene imbottigliato, spesso in atmosfera controllata per minimizzare l’ossigeno residuo nel contenitore, e etichettato per la commercializzazione[14, 104, 105].

“La qualità di un olio extravergine di oliva dipende da ogni singola fase del processo produttivo, dalla raccolta delle olive alla spremitura e imbottigliamento finale.”[106]

La moderna produzione di olio extravergine cerca un equilibrio tra efficienza tecnologica e rispetto della materia prima, con l’obiettivo di ottenere un olio che esprima al meglio le sue potenzialità[106, 14, 15, 107].

8. Certificazioni e Marchi di Qualità

olio evo certificazioni

Nel complesso mondo dell’olio EVO italiano, orientarsi verso prodotti di qualità garantita è fondamentale. Le certificazioni e i marchi di qualità svolgono un ruolo cruciale nell’assicurare al consumatore l’autenticità, l’origine e la tracciabilità di questo prezioso condimento[113, 114].

DOP e IGP: garanzie di eccellenza

Le Denominazioni di Origine Protetta (DOP) e le Indicazioni Geografiche Protette (IGP) sono i principali riconoscimenti europei che attestano il forte legame tra un olio extravergine di oliva e il suo territorio di origine[16, 115, 116]. L’Italia vanta un numero elevatissimo di queste certificazioni nel settore olivicolo: oltre 42 DOP e 8 IGP riconosciute per l’olio extravergine d’oliva[17, 118].

Una DOP garantisce che l’intero processo produttivo, dalla coltivazione dell’oliva all’imbottigliamento dell’olio, avvenga in un’area geografica delimitata e secondo un rigido disciplinare di produzione che spesso specifica anche le cultivar ammesse[118]. L’IGP attesta che almeno una fase del processo produttivo sia legata al territorio dichiarato[118]. Queste certificazioni sono una garanzia di eccellenza e tipicità per il consumatore, che può così scegliere un olio espressione autentica di un terroir specifico[118].

Il marchio biologico nell’olio EVO

Un’ulteriore garanzia di qualità e sostenibilità è rappresentata dal marchio di agricoltura biologica[119]. La certificazione biologica assicura che le olive siano state coltivate senza l’impiego di pesticidi, erbicidi o fertilizzanti chimici di sintesi e che nel processo di trasformazione non siano stati utilizzati coadiuvanti chimici non ammessi dal regolamento biologico[18, 120, 121]. Un olio EVO biologico risponde alla crescente domanda di prodotti salubri, rispettosi dell’ambiente e della biodiversità[18, 121].

L’olio EVO certificato biologico è il risultato di un processo di produzione attento all’ambiente e alla sostenibilità, garantendo al consumatore finale un prodotto di altissima qualità e salubrità.”[122]

In conclusione, le certificazioni DOP, IGP e Biologico rappresentano strumenti importanti per valorizzare l’olio EVO italiano di qualità[123]. Guidano il consumatore nella scelta di un olio, offrendo garanzie su origine, metodi produttivi e rispetto di standard qualitativi elevati, contribuendo a tutelare il ricco patrimonio olivicolo nazionale[124, 125].

9. Top 5 Marche Premium di Olio EVO Italiano

olio evo premium

Il panorama italiano dell’olio extravergine di oliva è costellato di produttori eccellenti, ma alcune marche si distinguono per costanza qualitativa e riconoscimenti internazionali, posizionandosi nel segmento premium[132]. Guide specializzate come Flos Olei selezionano annualmente le migliori etichette, valutandone le caratteristiche distintive e il profilo organolettico[133, 134].

9.1 Analisi delle caratteristiche distintive

Tra le aziende spesso ai vertici delle classifiche troviamo nomi come Frantoio di Santa Téa, Frantoio Muraglia, Frantoio di Riva, Colli Etruschi e Trappeto di Caprafico[19, 135]. Ciascuna di queste realtà vanta una storia significativa e un palmarès di premi, frutto dell’impiego di cultivar pregiate (spesso autoctone) e di processi di lavorazione accurati[136].

  • Frantoio di Santa Téa (Reggello, FI – Toscana): Con origini che risalgono al 1426, produce ottimo extravergine, spesso delicato e versatile, ideale per piatti di pesce[19, 137].
  • Frantoio Muraglia (Andria, BA – Puglia): Noto per i suoi oli intensi, come il Fruttato Medio da oliva Peranzana, e per le iconiche bottiglie in ceramica[19, 138].
  • Colli Etruschi (Blera, VT – Lazio): Cooperativa fondata nel 1965, eccelle con il suo olio EVO da cultivar Caninese, dal profumo erbaceo, ottimo su verdure amare e formaggi[19, 139].
  • Trappeto di Caprafico (Casoli, CH – Abruzzo): Affermato per l’olio DOP Colline Teatine, equilibrato e adatto a piatti di pesce e carni bianche[19, 140].
  • Frantoio di Riva (Riva del Garda, TN – Trentino): Specializzato nella cultivar Casaliva, produce oli eleganti e delicati, espressione dell’olivicoltura più settentrionale d’Italia.

9.2 Confronto prezzi e qualità

I prezzi di questi oli extravergini di oliva premium riflettono la loro eccellenza e i costi associati a una produzione di olio di alta gamma (raccolta manuale o agevolata, estrazione immediata, basse rese)[19, 141]. Possono variare indicativamente dai 12 ai 23 euro al litro (o più per formati speciali o cultivar rare), un investimento giustificato dalla complessità sensoriale e dai benefici nutrizionali[19, 142].

La “spremitura a freddo” (o estrazione a freddo) è un requisito fondamentale per questi oli extravergine di qualità superiore, garantendo la massima preservazione di polifenoli, vitamine e aromi[19, 143, 144]. Cultivar come San Felice, Moraiolo e Frantoio, coltivate in diverse regioni, contribuiscono a creare oli EVO di grande pregio, come quelli prodotti a Giano dell’Umbria[19, 145]. Il miglior olio extra è spesso frutto di un blend sapiente o di una singola cultivar eccezionale.

“Questi oli extravergine di oliva premium offrono un’esperienza di gusto unica, grazie all’eccellenza dei processi di produzione e alla selezione di cultivar pregiate.”[146]

In conclusione, le marche premium dell’olio EVO italiano rappresentano la punta di diamante del settore, unendo sapientemente tradizione, innovazione tecnologica e una dedizione assoluta alla qualità, dalla pianta d’oliva alla bottiglia[147, 20, 21, 19, 148].

10. Olio EVO nella Cucina Italiana

L’olio extravergine di oliva è un ingrediente insostituibile, un vero pilastro della cucina italiana e della dieta mediterranea[148]. La sua definizione merceologica è precisa: per essere classificato come extravergine, l’olio ottenuto dalle olive unicamente mediante processi meccanici deve presentare un’acidità libera (espressa in acido oleico) non superiore allo 0,8% e caratteristiche organolettiche prive di difetti e con presenza di fruttato[22, 149]. La lavorazione deve avvenire a temperature controllate (inferiori a 27°C) per preservarne le preziose qualità[22, 150]. Questo è il vero olio extravergine.

10.1 Usi Tradizionali e Innovativi

L’olio EVO è il condimento per eccellenza: usato a crudo su insalate, verdure, zuppe, carni e pesci alla griglia, bruschette, esalta i sapori senza coprirli[23, 151]. È fondamentale per soffritti, salse, e nella preparazione di conserve (sott’oli). I suoi polifenoli contribuiscono al gusto caratteristico di molti piatti mediterranei[24, 152].

Oltre agli usi consolidati, l’olio EVO trova applicazioni innovative: viene impiegato in pasticceria per creare dolci più leggeri e umidi (in sostituzione del burro), in gelateria, e persino in cocktail, come accennato[23, 153, 154]. L’olio d’oliva si rivela così un ingrediente incredibilmente versatile.

10.2 Abbinamenti Gastronomici Perfetti

La scelta di un olio EVO non è casuale ma va ponderata in base al piatto[24, 155]. Non esiste un unico miglior olio in assoluto, ma oli diversi si abbinano meglio a preparazioni diverse.

  • Oli leggeri e delicati (es. da cultivar Taggiasca, Casaliva): ideali per pesce crudo o al vapore, carni bianche, insalate gentili, maionese[24, 156].
  • Oli mediamente fruttati (es. da Leccino, Frantoio, blend): versatili, ottimi su zuppe di legumi, verdure cotte, carni arrosto, bruschette[24, 156].
  • Oli intensamente fruttati (es. da Coratina, Moraiolo): perfetti per piatti strutturati come carni rosse alla griglia, zuppe robuste, verdure amare (cicoria, radicchio), pinzimonio[24, 156].

Per il pesto alla genovese si predilige un olio extravergine fruttato ma dolce, tipicamente ligure[157]. Per i sott’oli è bene usare un olio di buona qualità che protegga le verdure senza sovrastarne il sapore[24, 158]. Un filo d’olio EVO aggiunto a crudo (“un giro d’olio”) è il tocco finale che può esaltare quasi ogni preparazione[24, 159].

L’olio extravergine di oliva è uno degli ingredienti cardine di molti piatti tipici regionali.”[160]

L’olio EVO di qualità è dunque essenziale nella cucina italiana, capace di conferire personalità, aroma e benefici nutrizionali a un’infinità di piatti, dai più semplici ai più elaborati[161, 24, 22, 23, 162].

11. Conservazione e Durata dell’Olio EVO

La corretta conservazione è un fattore determinante per mantenere inalterate le preziose qualità organolettiche e nutrizionali dell’olio extravergine di oliva nel tempo[163]. Come già accennato, l’olio per essere definito extravergine deve rispettare parametri chimici (acidità < 0,8%) e sensoriali (assenza di difetti, presenza di fruttato) al momento dell’analisi[25, 164]. Tuttavia, l’olio è un prodotto “vivo” che tende a degradarsi con il tempo, l’esposizione alla luce, all’aria e al calore.

Generalmente, si consiglia di consumare l’olio extravergine entro 12-18 mesi dalla data di imbottigliamento (che dovrebbe essere indicata in etichetta, insieme al termine minimo di conservazione) per apprezzarne appieno la freschezza e le caratteristiche[25, 165].

11.1 Metodi ottimali di conservazione

I nemici principali dell’olio EVO sono:

  • Luce: La luce diretta accelera i processi ossidativi. È fondamentale conservare l’olio in bottiglie di vetro scuro (verde o marrone) o in contenitori di latta[25, 167].
  • Ossigeno (Aria): Il contatto con l’aria provoca ossidazione e irrancidimento. È bene chiudere sempre ermeticamente la bottiglia dopo l’uso e preferire formati commisurati al proprio consumo per evitare che una quantità di olio eccessiva rimanga a lungo in una bottiglia semivuota[26, 171].
  • Calore: Temperature elevate degradano l’olio. La temperatura ideale di conservazione è tra i 12°C e i 18°C, lontano da fonti di calore come fornelli o termosifoni[25, 166, 168].
  • Odori: L’olio extravergine di oliva assorbe facilmente gli odori esterni. Va quindi conservato lontano da detersivi, spezie o altri prodotti odorosi[26, 172].

Il luogo ideale è una dispensa fresca, buia e asciutta[168].

11.2 Come riconoscere un olio deteriorato

Riconoscere un olio extravergine che ha perso le sue qualità o presenta difetti è importante. Un olio irrancidito ha un odore e sapore sgradevole, che ricorda la vernice, la frutta secca vecchia o il grasso alterato[26, 169]. Altri difetti possono essere sentori di muffa, terra, avvinato (aceto) o riscaldo (fermentazione delle olive)[170]. Il colore può diventare più opaco o sbiadito, ma non è sempre un indicatore affidabile[26, 170]. L’assaggio rimane il metodo migliore: un olio difettato perde il fruttato, l’amaro e il piccante caratteristici[171].

La durata di un olio di oliva extravergine di alta qualità, specialmente se ricco di antiossidanti (come quelli da cultivar Coratina), può superare i 18 mesi se conservato correttamente[25, 26, 171]. Normative specifiche regolano anche la presentazione dell’olio nei ristoranti (es. tappo anti-rabbocco) per garantirne l’autenticità[26, 173].

“La coratina, una varietà di oliva con un elevato contenuto di antiossidanti, contribuisce a una maggiore durata dell’olio.”[25, 174]

Prestare attenzione alla conservazione è fondamentale per godere appieno delle qualità e dei benefici di un extravergine di oliva autentico[174, 25, 26, 27].

12. Sostenibilità nella Produzione di Olio EVO

Il settore dell’olio extravergine di oliva si confronta oggi con la sfida cruciale della sostenibilità ambientale, sociale ed economica[175]. L’olivicoltura, pur essendo un’attività agricola fondamentale per molte economie e paesaggi mediterranei, ha un impatto sull’ambiente, contribuendo (come altre attività agricole) alle emissioni di gas serra e all’utilizzo di risorse idriche[28, 176].

12.1 Pratiche Agricole Eco-Friendly

La crescente consapevolezza ambientale spinge verso l’adozione di pratiche agricole più rispettose dell’ecosistema. Il Regolamento per l’attuazione dello schema “Made Green in Italy” ne è un esempio, permettendo di certificare la sostenibilità ambientale dei prodotti italiani lungo il loro ciclo di vita[177]. L’Olio EVO 100% Italiano Sostenibile Zucchi, primo a ottenere tale marchio, dimostra l’impegno verso pratiche eco-friendly (gestione del suolo, risparmio idrico, biodiversità) e una produzione di olio più responsabile[178, 179].

12.2 Il Futuro dell’Olivicoltura Sostenibile

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite include obiettivi direttamente influenzati da una produzione olearia sostenibile (es. lotta al cambiamento climatico, consumo responsabile, tutela degli ecosistemi)[29, 180]. L’olivo stesso gioca un ruolo positivo, essendo un albero capace di assorbire significative quantità di CO2 (fino a 300 Kg/anno per pianta)[29, 181].

La produzione di olio extravergine tramite estrazione meccanica a freddo è intrinsecamente più sostenibile rispetto alla produzione di oli di oliva raffinati o di olio di sansa di oliva, che richiedono processi chimici e termici più impattanti[28, 182, 183]. Aziende come Oleificio Zucchi si impegnano a promuovere un modello di olivicoltura che rispetti l’ambiente e le comunità locali[184]. L’extravergine può essere un motore di sviluppo sostenibile.

“La produzione di olio extravergine è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Contribuisce a migliorare l’ambiente, gli aspetti sociali ed economici del settore.”[185]

Eventi di settore come Cibus diventano vetrine per presentare innovazioni e impegni in materia di sostenibilità, promuovendo un consumo di olio extra vergine più consapevole e responsabile[186, 29, 187].

13. Export e Mercato Globale dell’Olio EVO Italiano

L’Italia si posiziona come il secondo produttore mondiale di olio extravergine di oliva, forte di una tradizione secolare e di un’immagine di alta qualità[188]. A livello globale, la produzione di olio d’oliva è dominata da Spagna (circa 32%), Italia (circa 28%) e Grecia (circa 13%)[30, 189, 190].

L’Italia non è solo un grande produttore, ma anche il maggiore consumatore mondiale di olio d’oliva (circa 30% del consumo globale nel 2003), seguito da Spagna e Stati Uniti[30, 191]. Questo elevato consumo interno spiega in parte la necessità di importare olio da altri paesi.

13.1 Principali paesi importatori

Il mercato globale dell’olio extravergine di oliva è in crescita, con un valore stimato che ha superato 1,4 miliardi di dollari nel 2020 e previsioni di ulteriore espansione[31, 192]. Gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di sbocco per l’olio extravergine italiano (e comunitario in generale), assorbendo quasi la metà delle esportazioni UE[193]. Altri importatori significativi sono Giappone, Australia, Corea del Sud, Canada e Brasile[30, 194].

13.2 Sfide e opportunità nel mercato internazionale

Nonostante le fluttuazioni dovute a fattori economici globali (come la pandemia) o a campagne produttive scarse che influenzano i prezzi, la domanda internazionale per gli oli di oliva italiani di qualità rimane sostenuta[195]. Le esportazioni UE verso paesi terzi mostrano un trend positivo, con l’Italia che ha registrato buoni incrementi anche all’interno dell’Unione Europea[31, 196].

Regioni produttive chiave come Toscana, Umbria e Liguria continuano a investire sulla qualità, mantenendo alta la reputazione dell’olio extravergine di oliva italiano[31, 197]. Le opportunità future risiedono nell’espansione verso mercati emergenti, soprattutto in Asia (Cina, Corea del Sud, Taiwan), dove il consumo di olio d’oliva è in crescita, e nel consolidamento delle posizioni nei mercati maturi, puntando su segmenti premium e certificazioni di qualità (DOP, IGP, Biologico)[198, 30, 199]. La dieta mediterranea, trainata dall’olio extravergine di oliva, continua a essere un modello di riferimento globale per salute e gusto[31, 200]. L’olio extravergine d’oliva italiano ha quindi ottime prospettive[200, 30, 31, 201].

14. Frodi nel Settore dell’Olio EVO: Come Difendersi

Purtroppo, il mercato dell’olio extravergine di oliva, soprattutto in Italia, è soggetto a fenomeni di frode, contraffazione e adulterazione, come rivelato da diverse indagini delle autorità competenti[202, 32, 203]. Queste pratiche illecite danneggiano i produttori onesti, minano la fiducia dei consumatori e mettono a rischio la reputazione di un prodotto simbolo del Made in Italy[203].

L’Italia produce annualmente ingenti quantità di olio d’oliva (circa 550 milioni di tonnellate), con regioni come la Puglia che contribuiscono in modo massiccio[204, 32, 205]. Tuttavia, operazioni come ‘Croce e delizia’ hanno portato a sequestri significativi (16 tonnellate di olio contraffatto) per frode commerciale[32, 206].

Le frodi più comuni riguardano la miscelazione di olio extravergine di oliva con oli di qualità inferiore (come olio di oliva vergine, olio di oliva raffinati o persino oli di semi deodorati e colorati), oppure la falsa dichiarazione di origine (spacciando per italiano olio proveniente da altri paesi)[207]. È stato riscontrato l’uso di olio di palma o nocciola importato per adulterare l’olio EVO[208], così come la vendita di olio contraffatto[32, 209]. Sofisticate tecniche di taglio di olio mirano a mascherare l’adulterazione rendendola difficile da rilevare con le analisi standard[34, 217, 218, 219]. Ad esempio, miscelando sapientemente oli deodorati (come olio raffinato) con una piccola parte di extravergine per conferire un minimo di aroma. L’olio ottenuto dal taglio di oli diversi è una pratica fraudolenta comune. Un vero olio extravergine non subisce questi trattamenti. L’olio d’oliva vergine o l’olio di oliva vergine sono categorie intermedie, mentre l’olio di sansa di oliva è ottenuto con solventi dai residui di lavorazione. La classificazione degli oli di oliva è rigorosa.

Per difendersi, il consumatore deve essere informato e attento. La normativa europea (Reg. UE 29/2012) impone l’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta per l’olio extra vergine di oliva[211]. Un olio per essere commercializzato come extravergine deve superare sia analisi chimiche (acidità, perossidi, spettrofotometria UV, alchil esteri) sia l’analisi sensoriale (Panel Test) che ne attesti l’assenza di difetti e la presenza di fruttato[32, 212, 213, 214]. Un extravergine di oliva può perdere le sue caratteristiche se mal conservato, ma un olio che nasce difettato o adulterato non può essere venduto come tale. L’oliva non deve essere fermentata prima della molitura.

Consigli per il consumatore:

  • Leggere attentamente l’etichetta (origine, data di scadenza/campagna olearia, certificazioni DOP/IGP/Bio).
  • Diffidare di prezzi eccessivamente bassi per un extravergine, soprattutto se dichiarato 100% italiano.
  • Preferire marche note e affidabili o acquistare direttamente da produttori conosciuti o dal frantoio.
  • Imparare a riconoscere un olio di qualità attraverso la degustazione (fruttato, amaro, piccante). Partecipare a corsi o panel di assaggio può essere utile[33, 216, 217].

“L’indagine sul contrasto della contraffazione relativa agli oli di oliva è stata chiamata ‘operazione Arbequino’, diventando un punto di riferimento per i numeri e la tipologia di frodi accertate.”[34, 217]

La vigilanza delle autorità e la consapevolezza dei consumatori sono armi fondamentali per proteggere la qualità e l’autenticità dell’olio EVO italiano[33, 220, 221].

15. Tendenze Future nel Mondo dell’Olio EVO

L’industria dell’olio extravergine di oliva (olio EVO) è un settore dinamico, in continua evoluzione per rispondere alle sfide del mercato, alle innovazioni tecnologiche e alle nuove tendenze di consumo[222, 223]. L’olivicoltura coinvolge milioni di persone nel mondo e genera un fatturato considerevole, rendendo necessario un costante adattamento per migliorare efficienza e sostenibilità[224, 225].

15.1 Innovazioni tecnologiche nella produzione

L’olivicoltura moderna si estende su oltre 11 milioni di ettari in 58 paesi[226]. Per rispondere alle esigenze di un’agricoltura sempre più specializzata e sostenibile, aziende produttrici di attrezzature (come Campagnola) sviluppano tecnologie innovative per la raccolta, la potatura e la gestione dell’uliveto[227]. Queste innovazioni mirano a ottimizzare le rese, ridurre l’impatto ambientale (es. minor uso di acqua o carburante), migliorare le condizioni di lavoro e garantire standard qualitativi elevati per l’olio extravergine d’oliva di qualità, prodotto dal principale o secondo produttore mondiale di olio[228].

15.2 Nuovi trend di consumo e marketing

Il consumo di olio extra vergine d’oliva mostra tendenze contrastanti. Da un lato, cresce la domanda dei consumatori per oli di alta qualità, tracciabili, sostenibili e legati a specifiche cultivar o territori[35, 229]. Dall’altro, fattori climatici avversi hanno causato in alcune annate una scarsa produzione di olive, determinando un aumento dei prezzi e una contrazione dei consumi, specialmente nei mercati più sensibili al prezzo[230, 231]. Questo ha influenzato anche le esportazioni[231].

Tuttavia, le stime per l’Italia indicano una potenziale ripresa produttiva per la campagna 2023-2024 (nonostante le incertezze climatiche), offrendo nuove opportunità per il marketing dell’olio EVO italiano, che punta sempre più su storytelling, qualità certificata e benefici per la salute[232]. L’olio evo (o l’olio evo) si conferma un prodotto dalle grandi potenzialità.

FAQ – Domande Frequenti

Cos’è il marchio Made Green in Italy?

Il marchio Made Green in Italy è uno schema volontario promosso dal Ministero dell’Ambiente italiano per valutare e comunicare l’impronta ambientale dei prodotti lungo il loro ciclo di vita, basandosi sulla metodologia europea PEF (Product Environmental Footprint) e valorizzando al contempo l’origine italiana[233, 234].

Quali sono le caratteristiche dell’Olio EVO 100% Italiano Sostenibile Zucchi?

L’Olio EVO Zucchi certificato Made Green in Italy presenta un’acidità massima molto bassa (≤ 0,40%) e un basso livello di Etil Esteri (≤ 15 ppm), indici di qualità della materia prima e del processo[236]. Il suo profilo organolettico è caratterizzato da note erbacee, aromatiche e un sentore di mandorla[237]. È un extravergine 100% italiano e sostenibile[238].

Cosa si è svolto al Castello di Rocca Cilento?

Presso il Castello di Rocca Cilento si è tenuto l’evento OlivitalyMed (4-6 maggio), un importante appuntamento che ha riunito i principali attori della filiera olearia del Mediterraneo[239, 240].

Quali novità presenta Salov per il suo marchio Filippo Berio?

Salov (proprietaria dei marchi Filippo Berio e Sagra) presenta a fiere come Cibus novità di prodotto pensate specificamente per il canale Horeca (ristorazione e ospitalità), probabilmente focalizzate su formati e oli adatti all’uso professionale[241].

Quali eventi sono stati organizzati dall’Istituto Nutrizionale Carapelli e dall’Oleificio Zucchi?

L’Istituto Nutrizionale Carapelli ha promosso un convegno scientifico presso l’Università di Firenze sui temi della qualità sostenibile dell’olio di oliva[243]. Oleificio Zucchi ha collaborato con l’esperto Giorgio Donegani per fornire consigli sui benefici dell’olio EVO durante la stagione estiva[244].

Quali premi e riconoscimenti hanno ricevuto gli oli italiani?

Gli oli italiani raccolgono numerosi premi internazionali. Ad esempio, la Dop Colline Pontine Agresti1902 ha ottenuto le “3 Foglie” della Guida Oli d’Italia 2023 e un Gold Award al NYIOOC[245]. Anche l’olio bio de La Maliosa è stato premiato[246]. Il Frantoio Franci è stato nominato per il Miglior Extravergine d’Europa con un suo olio monocultivar[247]. Questi riconoscimenti confermano l’eccellenza della produzione di olio nazionale. Il miglior olio extra spesso vince queste competizioni.

Quali sono gli obiettivi del tavolo promosso da Origin Italia?

Origin Italia (associazione dei Consorzi di tutela dei prodotti DOP/IGP) ha attivato un tavolo di confronto con i Consorzi dell’olio e la filiera olivicolo-olearia per definire strategie comuni volte a valorizzare e investire sulle Indicazioni Geografiche (DOP/IGP) come strumento di garanzia e promozione[249, 250].

Quali sono le preoccupazioni di Unaprol e ASSITOL riguardo all’olio EVO?

Unaprol (Consorzio Olivicolo Italiano) esprime preoccupazione per la diffusione di prodotti a basso costo di dubbia qualità e chiede maggiori controlli e regolamentazioni[251]. ASSITOL (Associazione Italiana dell’Industria Olearia) invita i consumatori a non abbandonare l’olio EVO a causa degli aumenti di prezzo, sottolineando la necessità di riconoscere il giusto valore a questo prodotto di eccellenza[252].

Quali eventi sono stati organizzati da ASSITOL e Oleificio Zucchi?

ASSITOL partecipa a fiere importanti come TuttoFood con stand e eventi dedicati alla cultura dell’olio extra vergine[254]. Oleificio Zucchi è presente a Cibus per presentare i suoi prodotti di punta e le iniziative legate alla sostenibilità[255].

Quali nuove certificazioni e marchi di qualità sono stati introdotti?

Oltre alle consolidate DOP, IGP e Biologico, è stato introdotto nel 2018 il Regolamento per lo schema nazionale “Made Green in Italy”, ottenuto ad esempio dall’Olio EVO Zucchi[257]. Recentemente è stato riconosciuto anche il marchio Olio di Roma IGP, che arricchisce il paniere degli oli italiani di qualità certificata[258]. La classificazione degli oli di oliva continua ad evolversi.

Link alle fonti

  1. olio extravergine d’oliva – Notizie sulla Ristorazione, Horeca e Foodservice HorecaNews.it – https://horecanews.it/tag/olio-extravergine-doliva
  2. OLIO PANTALEO – News – https://pantaleo.it/blogs/news/tagged/i-segreti-dellolio?page=2
  3. EvoSì, un blend siciliano – https://evoembrace.com/secret/
  4. Olio extra vergine di oliva: il segreto per dei cocktail gourmet – https://pantaleo.it/blogs/news/olio-extra-vergine-di-oliva-il-segreto-per-dei-cocktail-gourmet
  5. Olio extravergine di oliva: proprietà e benefici olio di oliva | I&P – https://www.iandp.it/conoscere-e-apprezzare/benefici-olio-di-oliva-proprieta-extravergine/
  6. Olio Evo: Proprietà e Benefici per la Salute – http://foodoteka.com/infoteka/alimentazione-e-salute/olio-extravergine-di-oliva-propriet-e-benefici-per-la-salute
  7. Dove si produce il miglior olio italiano? – https://blog.oliotrevi.it/miglior-olio-italiano
  8. Qual è il miglior olio italiano? I nomi regione per regione – https://www.ortofrutta.com/migliori-oli-italiani/
  9. Degustazione di olio: guida completa 2024 – https://frantoiolamolazza.it/degustazione-di-olio/
  10. Come si degusta l’olio: consigli | Agricola Oliva | Olio Favola – https://agricolaoliva.it/olio-evo/come-si-degusta-lolio-consigli/
  11. Come degustare un olio extravergine? | Guida per il consumatore – https://www.schirinzi.it/abc-olio-di-oliva/degustazione-olio-extravergine/
  12. Varietà di Olive da Olio italiane: viaggio nelle Cultivar – https://www.sapordolio.com/blog/cultivar-e-varieta-di-olive-da-olio-italiane-n7
  13. Resa in olio, ecco le cultivar più produttive. Regione per regione – https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agronomia/2021/12/10/resa-in-olio-ecco-le-cultivar-piu-produttive-regione-per-regione/73470
  14. Il processo di produzione dell’olio extravergine di oliva – https://pantaleo.it/blogs/news/il-processo-di-produzione-dellolio-extravergine-di-oliva
  15. Come Fare l’Olio Extravergine d’Oliva: Le 7 Fasi di Produzione | Contedoro – https://contedoro.com/olio-extravergine-di-oliva-come-si-fa/
  16. Le indicazioni geografiche e i regimi di qualità – https://agriculture.ec.europa.eu/farming/geographical-indications-and-quality-schemes/geographical-indications-and-quality-schemes-explained_it
  17. Dop, Igp, De.Co, Stg, Pat: sono davvero garanzia di “qualità”? – gocce d’olio – https://www.oliveoildrops.com/index.php/2022/02/03/dop-igp-de-co-stg-pat-sono-davvero-garanzia-di-qualita/
  18. Certificazioni Europee: 3 tipologie di marchio di qualità. – Dott.ssa Martina Caminiti – https://synbrandmarketing.it/certificazioni-di-qualita-europea-3-tipologie-di-marchio-di-qualita/
  19. Olio Evo: i 24 migliori extravergine di oliva nella Guida del Gambero Rosso – Olearia San Giorgio – https://www.olearia.eu/news/olio-evo-i-24-migliori-extravergine-di-oliva-nella-guida-del-gambero-rosso/
  20. Olio d’oliva, i migliori d’Italia e a che punto è la raccolta – https://tg24.sky.it/ambiente/2023/11/23/olio-oliva-piu-pregiati-italia-classifica
  21. Olio extravergine: test su 30 marchi, 11 non superano la prova – https://ilfattoalimentare.it/olio-extravergine-test-altroconsumo-30-marchi.html
  22. Quando l’olio extravergine di oliva diventa un ingrediente della ricetta – https://www.lacucinaitaliana.it/news/cucina/olio-extravergine-di-oliva-ingrediente/
  23. Olio EVO Shop Extravergine di Oliva – https://www.olioevo.eu/it/blog/blog-olio-evo/lolio-evo-in-cucina-caratteristiche-e-utilizzi
  24. Olio evo in cucina: l’ingrediente fondamentale dei piatti regionali – https://pantaleo.it/blogs/news/olio-evo-in-cucina-l-ingrediente-fondamentale-dei-piatti-regionali
  25. Quanto dura l’olio extravergine d’oliva? Consigli e trucchi per conservarlo al meglio – https://www.cookist.it/quanto-dura-l-olio-extravergine-doliva-consigli-e-trucchi-per-conservarlo-al-meglio/
  26. Come Usare l’Olio EVO + 5 Consigli per Conservarlo – https://contedoro.com/come-conservare-olio-evo/
  27. 7 Consigli su come conservare l’olio extravergine di oliva | Olio extravergine Marche – https://www.olioerrante.it/notizie/7-consigli-su-come-conservare-lolio-extravergine-di-oliva/
  28. Olio d’oliva più sostenibile con l’analisi dell’Impronta Idrica – https://www.food-hub.it/media/2021/03/12/olio-d-oliva-piu-sostenibile-con-l-analisi-dell-impronta-idrica/
  29. Agenda 2030-Gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile: come perseguirli | Olivami – https://www.olivami.com/blog/impatto-ambientale/agenda-2030-gli-obiettivi-di-sviluppo-sostenibile-quali-perseguiamo/
  30. Il mercato mondiale dell’olio d’oliva: attori, dinamiche, prospettive e bisogni di ricerca – https://agriregionieuropa.univpm.it/en/content/article/31/10/il-mercato-mondiale-dellolio-doliva-attori-dinamiche-prospettive-e-bisogni-di
  31. La rivincita dell’olio extravergine di oliva italiano grazie alla cucina “fai da te”. Vola l’export – https://winenews.it/it/la-rivincita-dellolio-extravergine-di-oliva-italiano-grazie-alla-cucina-fai-da-te-vola-lexport_436046/
  32. Conoscere e difendersi dalle truffe sull’Olio Extra Vergine d’Oliva – https://www.europeanconsumers.it/2021/11/20/conoscere-e-difendersi-dalle-truffe-sullolio-extra-vergine-doliva/
  33. Il mondo dell’olio: frodi e contraffazioni dell’extravergine italiano – https://www.slowfood.it/il-mondo-dellolio-in-arrivo-un-manuale-per-far-luce-sulle-frodi-e-le-contraffazioni/
  34. L’olio contraffatto – Olio Officina Magazine – https://www.olioofficina.it/magazine/terra-nuda/terra-nuda-2/l-olio-contraffatto.htm
  35. Olio extra vergine a rischio anche per campagna 2023-2024? – Olivo e Olio – https://olivoeolio.edagricole.it/economia/olio-extra-vergine-campagna-2023-2024-a-rischio/
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