2. I 10 Segreti dell’Olio EVO Italiano
L’olio extra vergine di oliva italiano è considerato un’eccellenza gastronomica a livello globale, apprezzato per le sue qualità superiori e le proprietà uniche[18]. Dietro questa reputazione si celano segreti legati alle pratiche di coltivazione dell’oliva e ai metodi di lavorazione, che ne definiscono il carattere inimitabile[19]. Analizziamo dieci aspetti fondamentali che contribuiscono a rendere speciale questo olio d’oliva[20].
2.1 La raccolta precoce delle olive
Uno degli elementi chiave per ottenere un olio EVO di alta gamma è la scelta del momento della raccolta delle olive[2, 21]. I produttori più attenti optano per una raccolta precoce, quando l’oliva è ancora tendenzialmente verde (invaiatura), poco prima della completa maturazione[22]. Questa pratica, sebbene possa ridurre la resa quantitativa, permette di ottenere un olio con bassissima acidità, un profilo organolettico più fresco ed erbaceo, e soprattutto un contenuto più elevato di polifenoli, preziosi antiossidanti con riconosciuti benefici per la salute associati[23].
2.2 Il processo di estrazione a freddo
Il metodo di estrazione è altrettanto cruciale per preservare l’integrità dell’olio extravergine di oliva[3, 24]. La cosiddetta “estrazione a freddo” (o lavorazione a freddo) prevede che l’intero processo di frangitura dell’oliva e separazione dell’olio avvenga a temperature controllate, rigorosamente inferiori ai 27°C[3, 25]. Questo approccio meccanico, senza riscaldamento della pasta di olive, garantisce la conservazione dei profumi volatili più delicati, delle note aromatiche caratteristiche della cultivar e del patrimonio di antiossidanti e vitamine[26]. È il metodo principe per produrre un olio di alta qualità[26]. L’extravergine è il metodo che meglio preserva queste caratteristiche.
Curiosamente, l’olio extra vergine di oliva sta trovando crescente popolarità anche nel mondo della mixology[4, 27]. Le sue qualità salutari e il suo sapore distintivo lo rendono un ingrediente intrigante per bartender innovativi, capaci di creare cocktail sorprendenti[28].
3. Benefici per la Salute dell’Olio EVO
4. Le Migliori Regioni Italiane per l’Olio EVO
5. Guida alla Degustazione dell’Olio EVO
6. Le Cultivar Italiane più Pregiate
7. Processo di Produzione dell’Olio EVO
8. Certificazioni e Marchi di Qualità
9. Top 5 Marche Premium di Olio EVO Italiano
Il panorama italiano dell’olio extravergine di oliva è costellato di produttori eccellenti, ma alcune marche si distinguono per costanza qualitativa e riconoscimenti internazionali, posizionandosi nel segmento premium[132]. Guide specializzate come Flos Olei selezionano annualmente le migliori etichette, valutandone le caratteristiche distintive e il profilo organolettico[133, 134].
9.1 Analisi delle caratteristiche distintive
Tra le aziende spesso ai vertici delle classifiche troviamo nomi come Frantoio di Santa Téa, Frantoio Muraglia, Frantoio di Riva, Colli Etruschi e Trappeto di Caprafico[19, 135]. Ciascuna di queste realtà vanta una storia significativa e un palmarès di premi, frutto dell’impiego di cultivar pregiate (spesso autoctone) e di processi di lavorazione accurati[136].
- Frantoio di Santa Téa (Reggello, FI – Toscana): Con origini che risalgono al 1426, produce ottimo extravergine, spesso delicato e versatile, ideale per piatti di pesce[19, 137].
- Frantoio Muraglia (Andria, BA – Puglia): Noto per i suoi oli intensi, come il Fruttato Medio da oliva Peranzana, e per le iconiche bottiglie in ceramica[19, 138].
- Colli Etruschi (Blera, VT – Lazio): Cooperativa fondata nel 1965, eccelle con il suo olio EVO da cultivar Caninese, dal profumo erbaceo, ottimo su verdure amare e formaggi[19, 139].
- Trappeto di Caprafico (Casoli, CH – Abruzzo): Affermato per l’olio DOP Colline Teatine, equilibrato e adatto a piatti di pesce e carni bianche[19, 140].
- Frantoio di Riva (Riva del Garda, TN – Trentino): Specializzato nella cultivar Casaliva, produce oli eleganti e delicati, espressione dell’olivicoltura più settentrionale d’Italia.
9.2 Confronto prezzi e qualità
I prezzi di questi oli extravergini di oliva premium riflettono la loro eccellenza e i costi associati a una produzione di olio di alta gamma (raccolta manuale o agevolata, estrazione immediata, basse rese)[19, 141]. Possono variare indicativamente dai 12 ai 23 euro al litro (o più per formati speciali o cultivar rare), un investimento giustificato dalla complessità sensoriale e dai benefici nutrizionali[19, 142].
La “spremitura a freddo” (o estrazione a freddo) è un requisito fondamentale per questi oli extravergine di qualità superiore, garantendo la massima preservazione di polifenoli, vitamine e aromi[19, 143, 144]. Cultivar come San Felice, Moraiolo e Frantoio, coltivate in diverse regioni, contribuiscono a creare oli EVO di grande pregio, come quelli prodotti a Giano dell’Umbria[19, 145]. Il miglior olio extra è spesso frutto di un blend sapiente o di una singola cultivar eccezionale.
“Questi oli extravergine di oliva premium offrono un’esperienza di gusto unica, grazie all’eccellenza dei processi di produzione e alla selezione di cultivar pregiate.”[146]
In conclusione, le marche premium dell’olio EVO italiano rappresentano la punta di diamante del settore, unendo sapientemente tradizione, innovazione tecnologica e una dedizione assoluta alla qualità, dalla pianta d’oliva alla bottiglia[147, 20, 21, 19, 148].
10. Olio EVO nella Cucina Italiana
L’olio extravergine di oliva è un ingrediente insostituibile, un vero pilastro della cucina italiana e della dieta mediterranea[148]. La sua definizione merceologica è precisa: per essere classificato come extravergine, l’olio ottenuto dalle olive unicamente mediante processi meccanici deve presentare un’acidità libera (espressa in acido oleico) non superiore allo 0,8% e caratteristiche organolettiche prive di difetti e con presenza di fruttato[22, 149]. La lavorazione deve avvenire a temperature controllate (inferiori a 27°C) per preservarne le preziose qualità[22, 150]. Questo è il vero olio extravergine.
10.1 Usi Tradizionali e Innovativi
L’olio EVO è il condimento per eccellenza: usato a crudo su insalate, verdure, zuppe, carni e pesci alla griglia, bruschette, esalta i sapori senza coprirli[23, 151]. È fondamentale per soffritti, salse, e nella preparazione di conserve (sott’oli). I suoi polifenoli contribuiscono al gusto caratteristico di molti piatti mediterranei[24, 152].
Oltre agli usi consolidati, l’olio EVO trova applicazioni innovative: viene impiegato in pasticceria per creare dolci più leggeri e umidi (in sostituzione del burro), in gelateria, e persino in cocktail, come accennato[23, 153, 154]. L’olio d’oliva si rivela così un ingrediente incredibilmente versatile.
10.2 Abbinamenti Gastronomici Perfetti
La scelta di un olio EVO non è casuale ma va ponderata in base al piatto[24, 155]. Non esiste un unico miglior olio in assoluto, ma oli diversi si abbinano meglio a preparazioni diverse.
- Oli leggeri e delicati (es. da cultivar Taggiasca, Casaliva): ideali per pesce crudo o al vapore, carni bianche, insalate gentili, maionese[24, 156].
- Oli mediamente fruttati (es. da Leccino, Frantoio, blend): versatili, ottimi su zuppe di legumi, verdure cotte, carni arrosto, bruschette[24, 156].
- Oli intensamente fruttati (es. da Coratina, Moraiolo): perfetti per piatti strutturati come carni rosse alla griglia, zuppe robuste, verdure amare (cicoria, radicchio), pinzimonio[24, 156].
Per il pesto alla genovese si predilige un olio extravergine fruttato ma dolce, tipicamente ligure[157]. Per i sott’oli è bene usare un olio di buona qualità che protegga le verdure senza sovrastarne il sapore[24, 158]. Un filo d’olio EVO aggiunto a crudo (“un giro d’olio”) è il tocco finale che può esaltare quasi ogni preparazione[24, 159].
“L’olio extravergine di oliva è uno degli ingredienti cardine di molti piatti tipici regionali.”[160]
L’olio EVO di qualità è dunque essenziale nella cucina italiana, capace di conferire personalità, aroma e benefici nutrizionali a un’infinità di piatti, dai più semplici ai più elaborati[161, 24, 22, 23, 162].
11. Conservazione e Durata dell’Olio EVO
La corretta conservazione è un fattore determinante per mantenere inalterate le preziose qualità organolettiche e nutrizionali dell’olio extravergine di oliva nel tempo[163]. Come già accennato, l’olio per essere definito extravergine deve rispettare parametri chimici (acidità < 0,8%) e sensoriali (assenza di difetti, presenza di fruttato) al momento dell’analisi[25, 164]. Tuttavia, l’olio è un prodotto “vivo” che tende a degradarsi con il tempo, l’esposizione alla luce, all’aria e al calore.
Generalmente, si consiglia di consumare l’olio extravergine entro 12-18 mesi dalla data di imbottigliamento (che dovrebbe essere indicata in etichetta, insieme al termine minimo di conservazione) per apprezzarne appieno la freschezza e le caratteristiche[25, 165].
11.1 Metodi ottimali di conservazione
I nemici principali dell’olio EVO sono:
- Luce: La luce diretta accelera i processi ossidativi. È fondamentale conservare l’olio in bottiglie di vetro scuro (verde o marrone) o in contenitori di latta[25, 167].
- Ossigeno (Aria): Il contatto con l’aria provoca ossidazione e irrancidimento. È bene chiudere sempre ermeticamente la bottiglia dopo l’uso e preferire formati commisurati al proprio consumo per evitare che una quantità di olio eccessiva rimanga a lungo in una bottiglia semivuota[26, 171].
- Calore: Temperature elevate degradano l’olio. La temperatura ideale di conservazione è tra i 12°C e i 18°C, lontano da fonti di calore come fornelli o termosifoni[25, 166, 168].
- Odori: L’olio extravergine di oliva assorbe facilmente gli odori esterni. Va quindi conservato lontano da detersivi, spezie o altri prodotti odorosi[26, 172].
Il luogo ideale è una dispensa fresca, buia e asciutta[168].
11.2 Come riconoscere un olio deteriorato
Riconoscere un olio extravergine che ha perso le sue qualità o presenta difetti è importante. Un olio irrancidito ha un odore e sapore sgradevole, che ricorda la vernice, la frutta secca vecchia o il grasso alterato[26, 169]. Altri difetti possono essere sentori di muffa, terra, avvinato (aceto) o riscaldo (fermentazione delle olive)[170]. Il colore può diventare più opaco o sbiadito, ma non è sempre un indicatore affidabile[26, 170]. L’assaggio rimane il metodo migliore: un olio difettato perde il fruttato, l’amaro e il piccante caratteristici[171].
La durata di un olio di oliva extravergine di alta qualità, specialmente se ricco di antiossidanti (come quelli da cultivar Coratina), può superare i 18 mesi se conservato correttamente[25, 26, 171]. Normative specifiche regolano anche la presentazione dell’olio nei ristoranti (es. tappo anti-rabbocco) per garantirne l’autenticità[26, 173].
“La coratina, una varietà di oliva con un elevato contenuto di antiossidanti, contribuisce a una maggiore durata dell’olio.”[25, 174]
Prestare attenzione alla conservazione è fondamentale per godere appieno delle qualità e dei benefici di un extravergine di oliva autentico[174, 25, 26, 27].
12. Sostenibilità nella Produzione di Olio EVO
Il settore dell’olio extravergine di oliva si confronta oggi con la sfida cruciale della sostenibilità ambientale, sociale ed economica[175]. L’olivicoltura, pur essendo un’attività agricola fondamentale per molte economie e paesaggi mediterranei, ha un impatto sull’ambiente, contribuendo (come altre attività agricole) alle emissioni di gas serra e all’utilizzo di risorse idriche[28, 176].
12.1 Pratiche Agricole Eco-Friendly
La crescente consapevolezza ambientale spinge verso l’adozione di pratiche agricole più rispettose dell’ecosistema. Il Regolamento per l’attuazione dello schema “Made Green in Italy” ne è un esempio, permettendo di certificare la sostenibilità ambientale dei prodotti italiani lungo il loro ciclo di vita[177]. L’Olio EVO 100% Italiano Sostenibile Zucchi, primo a ottenere tale marchio, dimostra l’impegno verso pratiche eco-friendly (gestione del suolo, risparmio idrico, biodiversità) e una produzione di olio più responsabile[178, 179].
12.2 Il Futuro dell’Olivicoltura Sostenibile
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite include obiettivi direttamente influenzati da una produzione olearia sostenibile (es. lotta al cambiamento climatico, consumo responsabile, tutela degli ecosistemi)[29, 180]. L’olivo stesso gioca un ruolo positivo, essendo un albero capace di assorbire significative quantità di CO2 (fino a 300 Kg/anno per pianta)[29, 181].
La produzione di olio extravergine tramite estrazione meccanica a freddo è intrinsecamente più sostenibile rispetto alla produzione di oli di oliva raffinati o di olio di sansa di oliva, che richiedono processi chimici e termici più impattanti[28, 182, 183]. Aziende come Oleificio Zucchi si impegnano a promuovere un modello di olivicoltura che rispetti l’ambiente e le comunità locali[184]. L’extravergine può essere un motore di sviluppo sostenibile.
“La produzione di olio extravergine è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Contribuisce a migliorare l’ambiente, gli aspetti sociali ed economici del settore.”[185]
Eventi di settore come Cibus diventano vetrine per presentare innovazioni e impegni in materia di sostenibilità, promuovendo un consumo di olio extra vergine più consapevole e responsabile[186, 29, 187].
13. Export e Mercato Globale dell’Olio EVO Italiano
L’Italia si posiziona come il secondo produttore mondiale di olio extravergine di oliva, forte di una tradizione secolare e di un’immagine di alta qualità[188]. A livello globale, la produzione di olio d’oliva è dominata da Spagna (circa 32%), Italia (circa 28%) e Grecia (circa 13%)[30, 189, 190].
L’Italia non è solo un grande produttore, ma anche il maggiore consumatore mondiale di olio d’oliva (circa 30% del consumo globale nel 2003), seguito da Spagna e Stati Uniti[30, 191]. Questo elevato consumo interno spiega in parte la necessità di importare olio da altri paesi.
13.1 Principali paesi importatori
Il mercato globale dell’olio extravergine di oliva è in crescita, con un valore stimato che ha superato 1,4 miliardi di dollari nel 2020 e previsioni di ulteriore espansione[31, 192]. Gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di sbocco per l’olio extravergine italiano (e comunitario in generale), assorbendo quasi la metà delle esportazioni UE[193]. Altri importatori significativi sono Giappone, Australia, Corea del Sud, Canada e Brasile[30, 194].
13.2 Sfide e opportunità nel mercato internazionale
Nonostante le fluttuazioni dovute a fattori economici globali (come la pandemia) o a campagne produttive scarse che influenzano i prezzi, la domanda internazionale per gli oli di oliva italiani di qualità rimane sostenuta[195]. Le esportazioni UE verso paesi terzi mostrano un trend positivo, con l’Italia che ha registrato buoni incrementi anche all’interno dell’Unione Europea[31, 196].
Regioni produttive chiave come Toscana, Umbria e Liguria continuano a investire sulla qualità, mantenendo alta la reputazione dell’olio extravergine di oliva italiano[31, 197]. Le opportunità future risiedono nell’espansione verso mercati emergenti, soprattutto in Asia (Cina, Corea del Sud, Taiwan), dove il consumo di olio d’oliva è in crescita, e nel consolidamento delle posizioni nei mercati maturi, puntando su segmenti premium e certificazioni di qualità (DOP, IGP, Biologico)[198, 30, 199]. La dieta mediterranea, trainata dall’olio extravergine di oliva, continua a essere un modello di riferimento globale per salute e gusto[31, 200]. L’olio extravergine d’oliva italiano ha quindi ottime prospettive[200, 30, 31, 201].
14. Frodi nel Settore dell’Olio EVO: Come Difendersi
Purtroppo, il mercato dell’olio extravergine di oliva, soprattutto in Italia, è soggetto a fenomeni di frode, contraffazione e adulterazione, come rivelato da diverse indagini delle autorità competenti[202, 32, 203]. Queste pratiche illecite danneggiano i produttori onesti, minano la fiducia dei consumatori e mettono a rischio la reputazione di un prodotto simbolo del Made in Italy[203].
L’Italia produce annualmente ingenti quantità di olio d’oliva (circa 550 milioni di tonnellate), con regioni come la Puglia che contribuiscono in modo massiccio[204, 32, 205]. Tuttavia, operazioni come ‘Croce e delizia’ hanno portato a sequestri significativi (16 tonnellate di olio contraffatto) per frode commerciale[32, 206].
Le frodi più comuni riguardano la miscelazione di olio extravergine di oliva con oli di qualità inferiore (come olio di oliva vergine, olio di oliva raffinati o persino oli di semi deodorati e colorati), oppure la falsa dichiarazione di origine (spacciando per italiano olio proveniente da altri paesi)[207]. È stato riscontrato l’uso di olio di palma o nocciola importato per adulterare l’olio EVO[208], così come la vendita di olio contraffatto[32, 209]. Sofisticate tecniche di taglio di olio mirano a mascherare l’adulterazione rendendola difficile da rilevare con le analisi standard[34, 217, 218, 219]. Ad esempio, miscelando sapientemente oli deodorati (come olio raffinato) con una piccola parte di extravergine per conferire un minimo di aroma. L’olio ottenuto dal taglio di oli diversi è una pratica fraudolenta comune. Un vero olio extravergine non subisce questi trattamenti. L’olio d’oliva vergine o l’olio di oliva vergine sono categorie intermedie, mentre l’olio di sansa di oliva è ottenuto con solventi dai residui di lavorazione. La classificazione degli oli di oliva è rigorosa.
Per difendersi, il consumatore deve essere informato e attento. La normativa europea (Reg. UE 29/2012) impone l’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta per l’olio extra vergine di oliva[211]. Un olio per essere commercializzato come extravergine deve superare sia analisi chimiche (acidità, perossidi, spettrofotometria UV, alchil esteri) sia l’analisi sensoriale (Panel Test) che ne attesti l’assenza di difetti e la presenza di fruttato[32, 212, 213, 214]. Un extravergine di oliva può perdere le sue caratteristiche se mal conservato, ma un olio che nasce difettato o adulterato non può essere venduto come tale. L’oliva non deve essere fermentata prima della molitura.
Consigli per il consumatore:
- Leggere attentamente l’etichetta (origine, data di scadenza/campagna olearia, certificazioni DOP/IGP/Bio).
- Diffidare di prezzi eccessivamente bassi per un extravergine, soprattutto se dichiarato 100% italiano.
- Preferire marche note e affidabili o acquistare direttamente da produttori conosciuti o dal frantoio.
- Imparare a riconoscere un olio di qualità attraverso la degustazione (fruttato, amaro, piccante). Partecipare a corsi o panel di assaggio può essere utile[33, 216, 217].
“L’indagine sul contrasto della contraffazione relativa agli oli di oliva è stata chiamata ‘operazione Arbequino’, diventando un punto di riferimento per i numeri e la tipologia di frodi accertate.”[34, 217]
La vigilanza delle autorità e la consapevolezza dei consumatori sono armi fondamentali per proteggere la qualità e l’autenticità dell’olio EVO italiano[33, 220, 221].
15. Tendenze Future nel Mondo dell’Olio EVO
L’industria dell’olio extravergine di oliva (olio EVO) è un settore dinamico, in continua evoluzione per rispondere alle sfide del mercato, alle innovazioni tecnologiche e alle nuove tendenze di consumo[222, 223]. L’olivicoltura coinvolge milioni di persone nel mondo e genera un fatturato considerevole, rendendo necessario un costante adattamento per migliorare efficienza e sostenibilità[224, 225].
15.1 Innovazioni tecnologiche nella produzione
L’olivicoltura moderna si estende su oltre 11 milioni di ettari in 58 paesi[226]. Per rispondere alle esigenze di un’agricoltura sempre più specializzata e sostenibile, aziende produttrici di attrezzature (come Campagnola) sviluppano tecnologie innovative per la raccolta, la potatura e la gestione dell’uliveto[227]. Queste innovazioni mirano a ottimizzare le rese, ridurre l’impatto ambientale (es. minor uso di acqua o carburante), migliorare le condizioni di lavoro e garantire standard qualitativi elevati per l’olio extravergine d’oliva di qualità, prodotto dal principale o secondo produttore mondiale di olio[228].
15.2 Nuovi trend di consumo e marketing
Il consumo di olio extra vergine d’oliva mostra tendenze contrastanti. Da un lato, cresce la domanda dei consumatori per oli di alta qualità, tracciabili, sostenibili e legati a specifiche cultivar o territori[35, 229]. Dall’altro, fattori climatici avversi hanno causato in alcune annate una scarsa produzione di olive, determinando un aumento dei prezzi e una contrazione dei consumi, specialmente nei mercati più sensibili al prezzo[230, 231]. Questo ha influenzato anche le esportazioni[231].
Tuttavia, le stime per l’Italia indicano una potenziale ripresa produttiva per la campagna 2023-2024 (nonostante le incertezze climatiche), offrendo nuove opportunità per il marketing dell’olio EVO italiano, che punta sempre più su storytelling, qualità certificata e benefici per la salute[232]. L’olio evo (o l’olio evo) si conferma un prodotto dalle grandi potenzialità.
FAQ – Domande Frequenti
Cos’è il marchio Made Green in Italy?
Il marchio Made Green in Italy è uno schema volontario promosso dal Ministero dell’Ambiente italiano per valutare e comunicare l’impronta ambientale dei prodotti lungo il loro ciclo di vita, basandosi sulla metodologia europea PEF (Product Environmental Footprint) e valorizzando al contempo l’origine italiana[233, 234].
Quali sono le caratteristiche dell’Olio EVO 100% Italiano Sostenibile Zucchi?
L’Olio EVO Zucchi certificato Made Green in Italy presenta un’acidità massima molto bassa (≤ 0,40%) e un basso livello di Etil Esteri (≤ 15 ppm), indici di qualità della materia prima e del processo[236]. Il suo profilo organolettico è caratterizzato da note erbacee, aromatiche e un sentore di mandorla[237]. È un extravergine 100% italiano e sostenibile[238].
Cosa si è svolto al Castello di Rocca Cilento?
Presso il Castello di Rocca Cilento si è tenuto l’evento OlivitalyMed (4-6 maggio), un importante appuntamento che ha riunito i principali attori della filiera olearia del Mediterraneo[239, 240].
Quali novità presenta Salov per il suo marchio Filippo Berio?
Salov (proprietaria dei marchi Filippo Berio e Sagra) presenta a fiere come Cibus novità di prodotto pensate specificamente per il canale Horeca (ristorazione e ospitalità), probabilmente focalizzate su formati e oli adatti all’uso professionale[241].
Quali eventi sono stati organizzati dall’Istituto Nutrizionale Carapelli e dall’Oleificio Zucchi?
L’Istituto Nutrizionale Carapelli ha promosso un convegno scientifico presso l’Università di Firenze sui temi della qualità sostenibile dell’olio di oliva[243]. Oleificio Zucchi ha collaborato con l’esperto Giorgio Donegani per fornire consigli sui benefici dell’olio EVO durante la stagione estiva[244].
Quali premi e riconoscimenti hanno ricevuto gli oli italiani?
Gli oli italiani raccolgono numerosi premi internazionali. Ad esempio, la Dop Colline Pontine Agresti1902 ha ottenuto le “3 Foglie” della Guida Oli d’Italia 2023 e un Gold Award al NYIOOC[245]. Anche l’olio bio de La Maliosa è stato premiato[246]. Il Frantoio Franci è stato nominato per il Miglior Extravergine d’Europa con un suo olio monocultivar[247]. Questi riconoscimenti confermano l’eccellenza della produzione di olio nazionale. Il miglior olio extra spesso vince queste competizioni.
Quali sono gli obiettivi del tavolo promosso da Origin Italia?
Origin Italia (associazione dei Consorzi di tutela dei prodotti DOP/IGP) ha attivato un tavolo di confronto con i Consorzi dell’olio e la filiera olivicolo-olearia per definire strategie comuni volte a valorizzare e investire sulle Indicazioni Geografiche (DOP/IGP) come strumento di garanzia e promozione[249, 250].
Quali sono le preoccupazioni di Unaprol e ASSITOL riguardo all’olio EVO?
Unaprol (Consorzio Olivicolo Italiano) esprime preoccupazione per la diffusione di prodotti a basso costo di dubbia qualità e chiede maggiori controlli e regolamentazioni[251]. ASSITOL (Associazione Italiana dell’Industria Olearia) invita i consumatori a non abbandonare l’olio EVO a causa degli aumenti di prezzo, sottolineando la necessità di riconoscere il giusto valore a questo prodotto di eccellenza[252].
Quali eventi sono stati organizzati da ASSITOL e Oleificio Zucchi?
ASSITOL partecipa a fiere importanti come TuttoFood con stand e eventi dedicati alla cultura dell’olio extra vergine[254]. Oleificio Zucchi è presente a Cibus per presentare i suoi prodotti di punta e le iniziative legate alla sostenibilità[255].
Quali nuove certificazioni e marchi di qualità sono stati introdotti?
Oltre alle consolidate DOP, IGP e Biologico, è stato introdotto nel 2018 il Regolamento per lo schema nazionale “Made Green in Italy”, ottenuto ad esempio dall’Olio EVO Zucchi[257]. Recentemente è stato riconosciuto anche il marchio Olio di Roma IGP, che arricchisce il paniere degli oli italiani di qualità certificata[258]. La classificazione degli oli di oliva continua ad evolversi.
Link alle fonti
- olio extravergine d’oliva – Notizie sulla Ristorazione, Horeca e Foodservice HorecaNews.it – https://horecanews.it/tag/olio-extravergine-doliva
- OLIO PANTALEO – News – https://pantaleo.it/blogs/news/tagged/i-segreti-dellolio?page=2
- EvoSì, un blend siciliano – https://evoembrace.com/secret/
- Olio extra vergine di oliva: il segreto per dei cocktail gourmet – https://pantaleo.it/blogs/news/olio-extra-vergine-di-oliva-il-segreto-per-dei-cocktail-gourmet
- Olio extravergine di oliva: proprietà e benefici olio di oliva | I&P – https://www.iandp.it/conoscere-e-apprezzare/benefici-olio-di-oliva-proprieta-extravergine/
- Olio Evo: Proprietà e Benefici per la Salute – http://foodoteka.com/infoteka/alimentazione-e-salute/olio-extravergine-di-oliva-propriet-e-benefici-per-la-salute
- Dove si produce il miglior olio italiano? – https://blog.oliotrevi.it/miglior-olio-italiano
- Qual è il miglior olio italiano? I nomi regione per regione – https://www.ortofrutta.com/migliori-oli-italiani/
- Degustazione di olio: guida completa 2024 – https://frantoiolamolazza.it/degustazione-di-olio/
- Come si degusta l’olio: consigli | Agricola Oliva | Olio Favola – https://agricolaoliva.it/olio-evo/come-si-degusta-lolio-consigli/
- Come degustare un olio extravergine? | Guida per il consumatore – https://www.schirinzi.it/abc-olio-di-oliva/degustazione-olio-extravergine/
- Varietà di Olive da Olio italiane: viaggio nelle Cultivar – https://www.sapordolio.com/blog/cultivar-e-varieta-di-olive-da-olio-italiane-n7
- Resa in olio, ecco le cultivar più produttive. Regione per regione – https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agronomia/2021/12/10/resa-in-olio-ecco-le-cultivar-piu-produttive-regione-per-regione/73470
- Il processo di produzione dell’olio extravergine di oliva – https://pantaleo.it/blogs/news/il-processo-di-produzione-dellolio-extravergine-di-oliva
- Come Fare l’Olio Extravergine d’Oliva: Le 7 Fasi di Produzione | Contedoro – https://contedoro.com/olio-extravergine-di-oliva-come-si-fa/
- Le indicazioni geografiche e i regimi di qualità – https://agriculture.ec.europa.eu/farming/geographical-indications-and-quality-schemes/geographical-indications-and-quality-schemes-explained_it
- Dop, Igp, De.Co, Stg, Pat: sono davvero garanzia di “qualità”? – gocce d’olio – https://www.oliveoildrops.com/index.php/2022/02/03/dop-igp-de-co-stg-pat-sono-davvero-garanzia-di-qualita/
- Certificazioni Europee: 3 tipologie di marchio di qualità. – Dott.ssa Martina Caminiti – https://synbrandmarketing.it/certificazioni-di-qualita-europea-3-tipologie-di-marchio-di-qualita/
- Olio Evo: i 24 migliori extravergine di oliva nella Guida del Gambero Rosso – Olearia San Giorgio – https://www.olearia.eu/news/olio-evo-i-24-migliori-extravergine-di-oliva-nella-guida-del-gambero-rosso/
- Olio d’oliva, i migliori d’Italia e a che punto è la raccolta – https://tg24.sky.it/ambiente/2023/11/23/olio-oliva-piu-pregiati-italia-classifica
- Olio extravergine: test su 30 marchi, 11 non superano la prova – https://ilfattoalimentare.it/olio-extravergine-test-altroconsumo-30-marchi.html
- Quando l’olio extravergine di oliva diventa un ingrediente della ricetta – https://www.lacucinaitaliana.it/news/cucina/olio-extravergine-di-oliva-ingrediente/
- Olio EVO Shop Extravergine di Oliva – https://www.olioevo.eu/it/blog/blog-olio-evo/lolio-evo-in-cucina-caratteristiche-e-utilizzi
- Olio evo in cucina: l’ingrediente fondamentale dei piatti regionali – https://pantaleo.it/blogs/news/olio-evo-in-cucina-l-ingrediente-fondamentale-dei-piatti-regionali
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- Olio d’oliva più sostenibile con l’analisi dell’Impronta Idrica – https://www.food-hub.it/media/2021/03/12/olio-d-oliva-piu-sostenibile-con-l-analisi-dell-impronta-idrica/
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- Il mercato mondiale dell’olio d’oliva: attori, dinamiche, prospettive e bisogni di ricerca – https://agriregionieuropa.univpm.it/en/content/article/31/10/il-mercato-mondiale-dellolio-doliva-attori-dinamiche-prospettive-e-bisogni-di
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- Conoscere e difendersi dalle truffe sull’Olio Extra Vergine d’Oliva – https://www.europeanconsumers.it/2021/11/20/conoscere-e-difendersi-dalle-truffe-sullolio-extra-vergine-doliva/
- Il mondo dell’olio: frodi e contraffazioni dell’extravergine italiano – https://www.slowfood.it/il-mondo-dellolio-in-arrivo-un-manuale-per-far-luce-sulle-frodi-e-le-contraffazioni/
- L’olio contraffatto – Olio Officina Magazine – https://www.olioofficina.it/magazine/terra-nuda/terra-nuda-2/l-olio-contraffatto.htm
- Olio extra vergine a rischio anche per campagna 2023-2024? – Olivo e Olio – https://olivoeolio.edagricole.it/economia/olio-extra-vergine-campagna-2023-2024-a-rischio/